Ragusa, tre gravi incidenti sul lavoro nel giro di poche ore di cui due mortali a Modica e Pozzallo

Questo quanto diffuso dalla Cgil Ragusa:

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Tre gravi incidenti sul lavoro in provincia di Ragusa nel giro di poche ore di cui due mortali.

Il primo giovedì scorso a Modica dove ha perso la vita un operario Antonio Scifo caduto da un altezza di circa 10 metri; il secondo incidente mortale a Pozzallo dove un agricoltore è stato travolto da una motozappa.

L’ultimo venerdì pomeriggio scorso a Comiso dove un giovane è caduto dall’impalcatura di un cantiere edile nel centro storico ed ora è ricoverato in gravi condizioni.

Un’escalation che ci indica ancora una volta la gravità della situazione. Ormai è chiaro che la crisi ha quasi spazzato via l’applicazione delle norme sulla sicurezza. Il lavoro che riparte è molto più fragile di prima, meno pagato e tutelato.

Non solo la crisi economica e la disoccupazione dilagante in questi anni, ma anche tutte le riforme in materia di lavoro hanno sancito la concreta condizione di debolezza dei lavoratori di fronte all’impresa.

Il dato sull’aumento degli incidenti sul lavoro è significativo di un processo generale di retrocessione, in cui il ribasso dei costi della produzione determina lavoro povero e sempre più  esposto a rischi per la salute dei lavoratori.

E’un arretramento epocale che occorre contrastare con tutti i mezzi possibili.

La Cgil di Ragusa da due anni incalza il Governo regionale ad intervenire sui servizi di controllo a partire dagli Ispettorati del lavoro quasi del tutto azzerati dal governo Crocetta.

Lo stesso vale per gli organismi di prevenzione in capo all’Asp dove opera lo SPRESAL (Servizio di prevenzione e di sicurezza negli ambienti di lavoro) in perenne carenza di organico.

La situazione è tale da determinare iniziative straordinarie, serie e puntuali. Non è possibile ascoltare l’indignazione della politica nelle ventiquattro ore successive ai tragici fatti per poi tornare all’inerzia quotidiana su questi temi.

In tema d’incidenti sul lavoro la situazione è ancora più grave di quella che emerge dalle statistiche se consideriamo i tanti incidenti non denunciati da parte dei lavoratori che dichiarano altro per paura di perdere il posto di lavoro.

Occorre un’assunzione straordinaria di responsabilità da parte di tutti, a partire dalle organizzazioni sindacali e dal mondo imprenditoriale attraverso le organizzazioni datoriali.

In questi anni si è sviluppata la bilateralità con l’incremento di enti che operano nei diversi settori; questo per la Cgil rappresenta un fatto positivo se si lavora in direzione di una crescita della formazione in materia di sicurezza con la conseguente applicazione da parte delle aziende di tutte le prescrizioni previste dalle norme.

Ma la politica e le Istituzioni non possono restare ferme di fronte al lavoro sempre più mercificato e privo di valore sociale ed umano.

Il decreto Dignità e l’attuale proposta di DEF sembrano andare verso altre direzioni.

E’ necessario che il Governo nazionale cominci a dare un vero e serio segnale d’inversione di tendenza rispetto a quest’ultimi anni in tema di politiche del lavoro  e aggredire la piaga degli incidenti e delle morti sul lavoro che rappresenta un’altra grave  emergenza nazionale.

Ieri mattina ho fatto un sopralluogo al cantiere di Comiso, teatro dell’incidente avvenuto venerdì sera  e ho osservato un’impalcatura non a norma, l’avviso di sequestro preventivo disposto dall’Asp attraverso lo SPRESAL e a terra ancora le macchie di sangue.

Una scena triste che stringe il cuore pensando che una persona esce la mattina da casa per procurarsi da vivere per se e la famiglia e poi non rientra o rimane gravemente ferito sul lavoro.

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