Ragusa, furti in gioielleria bottino di oltre 65mila euro arrestate tre persone

La Polizia di Stato Squadra Mobile e Commissariati di Comiso e Vittoria ha eseguito, come riporta newsicilia.it, altre 3 misure cautelari per furto in abitazione, furto aggravato ed evasione (solo uno di loro), a carico dei pluripregiudicati: Gabriele Meli, 18 anni e nato a Vittoria, Orazio Perone, 33 anni e nato a Vittoria, Giorgio Stracquadaini, 22 anni e nato a Comiso.

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L’ordine di cattura è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura delle Repubblica che ha diretto le complesse indagini degli Uffici della Polizia di Stato.

Sin dai primi giorni del 2018, gli uffici della Polizia di Stato hanno registrato numerosi episodi di furti con spaccata a Vittoria e Comiso, evidenziando poi un’espansione in comuni e province vicine.

Gli autori dei reati avevano messo in atto un sistema rapido e particolarmente invasivo per commettere furti ai danni di esercizi commerciali e in alcune occasioni abitazioni private.

Le immagini dei sistemi video sorveglianza hanno permesso di notare come la banda prima rubasse un’auto vecchia, così da assicurarsi un veicolo robusto rispetto a quelli nuovi, e poi, individuati gli obiettivi, utilizzavano le auto come “ariete” (da qui il nome dell’operazione). Non curanti dei danni che arrecavano agli esercizi commerciali, gli autori del reato, distruggevano gli infissi e le saracinesche. Entrati all’interno facevano razzia di tutto ciò che aveva valore e facilmente da portar via.

Le indagini hanno permesso di concludere nel mese di maggio una prima fase dell’operazione “Ariete” con l’arresto della banda composta da 5 persone.

Nel contempo gli investigatori della Polizia di Stato non hanno smesso di ricostruire altri reati, tra questi la spaccata commessa a Pozzallo la notte tra il 7 e l’8 maggio ai danni di una gioielleria. Furto in cui sono stati rubati gioielli per oltre 65mila euro e danni causati di circa ai 3mila euro.

Dalle attività d’indagine è stato possibile appurare che Meli e Stracquadaini, dopo aver rubato un’auto parcheggiata dentro il garage di casa di un vittoriese, passavano da casa di Perone che si trovava ristretto agli arresti domiciliari per poi andare a Pozzallo. Proprio Perone, non curante della misura restrittiva a suo carico, sceglieva di evadere per commettere un altro reato (questo elemento verrà valutato dai Giudici ai fini della condanna).

La ricostruzione da parte degli investigatori della Polizia di Stato non è stata per nulla semplice, considerate le accortezze utilizzate dai malfattori.

Meli era già stato catturato nella prima fase dell’operazione “Ariete”, mentre gli altri due odierni fermati non avevano commesso le spaccate precedenti seppur fortemente sospettati di aver collaborato anche in altre occasioni.

I tre, dopo aver pianificato il furto ai danni della gioielleria nei giorni precedenti, si sono recati a Pozzallo e, dopo diversi tentativi, sono riusciti a distruggere l’ingresso della gioielleria, portando via ogni oggetto di valore. L’irruzione fulminea ha consentito ai malviventi di accaparrarsi un bottino consistente, ben 65mila euro.

La Polizia di Stato è riuscita a raccogliere diverse fonti di prova che incrociate tra loro hanno permesso di catturare gli odierni indagati. Fondamentale, lo studio approfondito delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di ricostruire la dinamica della spaccata e riconoscere gli autori attraverso dei segni distintivi per ognuno di loro.

Dalle intercettazioni telefoniche è stato poi possibile acquisire ulteriori importantissime fonti di prova dalle quali emergeva anche la pericolosità degli stessi.

Le indagini della Polizia di Stato continuano anche dopo questo ulteriore risultato ottenuto dopo il deposito di una corposa informativa di reato, alla Procura della Repubblica di Ragusa diretta dal dottor Fabio D’Anna.

Il titolare delle indagini, Santo Fornasier, ha coordinato le indagini, valutando tempestivamente quanto raccolto dagli investigatori, chiedendo ed ottenendo la misura cautelare della custodia di carcere.

Dopo pochi minuti da quando la Polizia di Stato è entrata in possesso delle tre misure cautelari, gli indagati sono catturati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Anche questa volta è stato necessario intervenire con urgenza perché la banda, nonostante i primi arresti, aveva intenzione di colpire nuovamente.

Dopo le catture gli indagati sono stati condotti negli uffici della Squadra Mobile per la notifica della misura cautelare a loro carico. La Polizia Scientifica ha curato l’identificazione di tutti gli indagati prima che venissero condotti in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

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