La Sicilia è la seconda regione più dinamica del Sud. Il PIL si attesta a +2,2%, positiva anche l’occupazione, a +5,2%. Per il presidente della regione è la conferma di un cambio di rotta, ma sottolinea che bisogna ancora fare molto, specie per contrastare l’emigrazione giovanile.
In una nota dell’Ufficio Stampa della Regione Siciliana, il Presidente Renato Schifani esprime orgoglio per i dati diffusi da Svimez, che registra una crescita del Prodotto Interno Lordo della regione a +2,2% e un aumento dell’occupazione a +5,2%, ponendola come seconda regione più dinamica del Mezzogiorno d’Italia.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Commentando il rapporto presentato oggi a Roma, che confermerebbero anche quelli pubblicati da BankItalia e Unioncamere, secondo il presidente “è l’ennesima conferma di un’inversione di tendenza che non è casuale, ma frutto del duro
lavoro e delle politiche liberali che abbiamo attuato, con una maggiore capacità di investire nelle infrastrutture e nei settori strategici per rilanciare l’economia.”
Nella nota, il presidente prosegue rimarcando l’aumento del dato occupativo, la più marcata del paese. A quanto da lui riferito, “questo è il risultato delle politiche regionali a sostegno delle imprese, che hanno contribuito a creare nuove opportunità di lavoro e a ridurre il disagio sociale”, segnalando anche i buoni risultati della filiera navale e dell’industria cantieristica, che è la prima per valore aggiunto nel Mezzogiorno, con un valore di all’incirca 700 milioni di €.
Il presidente forzista ha comunque tenuto a sottolineare che questi dati “non ci devono fare abbassare la guardia su alcuni ambiti, in particolare sull’emigrazione giovanile“. Rimarca anche che l’emigrazione dei laureati siciliani “è un tema sul quale siamo concentrati” e che l’obiettivo è “è creare un futuro in cui i giovani siciliani possano vedere la loro terra come un luogo di opportunità e crescita, senza dover cercare altrove le condizioni per realizzare i propri sogni”: in tal senso, ha spiegato che l’azione di governo mira a tenere insieme sia lo sviluppo, sia l’occupazione di qualità, dialogando con le imprese, ma anche attraverso la modernizzazione e il rinnovamento dell’apparato burocratico della Regione.
Su questo argomento, i dati che ha citato, ovvero il nuovo accordo con il governo centrale, che ha permesso di sbloccare le assunzioni di 800 giovani per tre anni, di cui 200 sono già in servizio, e i concorsi per i Centri per l’Impiego con 200 posti da assegnare nel 2025, oltre ai 500 già assegnati, secondo il presidente “contribuiranno a farci lasciare l’ultima posizione in classifica tra le regioni italiane come tasso di turnover tra il personale”, quest’ultimi considerati come risorsa che va incentivata, e non come un costo.