“Panni sporchi per Martinengo” (Fratelli Frilli Editori) è il nuovo romanzo di Fabrizio Borgio, che vede protagonista l’investigatore privato Giorgio Martinengo. Il noir è ambientato tra le Langhe e Monferrato. Come tutte le storie di Fabrizio Borgio il libro nasce per sedimentazione.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!“Raramente affronto una sola tematica nei miei libri, penso che mostrare sfaccettature fra le più disparate all’interno della stessa vicenda renda la trama più interessante e articolata. Parto da un’idea e poi, rileggendo appunti sparsi mi ritrovo a incastrare concetti diversi costruendo le trame – spiega l’autore –. In particolare, in questo libro mi interessava introdurre alcune considerazioni sul concetto di famiglia, sulla differenza tra la famiglia come sentimento rispetto alla famiglia come istituzione. Il resto sono quasi conseguenze”.
Nel romanzo viene affrontato anche il tema del caporalato, un fenomeno ancora molto diffuso non solo nel sud Italia.
“Perché è una realtà presente e diffusa anche nel profondo nord, perché è un’orrenda pratica che non si è mai estinta e che a dispetto dell’essere nel ventunesimo secolo, condizioni che inconsciamente credevamo appannaggio del passato sono vive e fiorenti. Il caporalato è una barbara metafora e in troppi aspetti ricorda e riflette il mondo del lavoro, oggi”.
Fabrizio, in questo romanzo hai introdotto considerazioni sul concetto di famiglia, sulla differenza tra la famiglia come sentimento rispetto a quella come istituzione. Quando queste due realtà si contrappongono, quale dovrebbe prevalere secondo te?
“Il sentimento. Considero vera famiglia dove ci si vuol bene. Dove c’è Amore c’è famiglia, tutto il resto è sovrastruttura”.
Martinengo è alla sua quinta indagine. C’è di mezzo la sua famiglia. È questa quella più difficile su cui il tuo investigatore ha lavorato?
“Assieme a Morte ad Asti è sicuramente il caso che rischia di coinvolgerlo sul piano emotivo con maggiore intensità. Dove entrano in gioco sentimenti, rancori e questioni irrisolte che persistono nella sua ricerca di equilibrio e verità”.
Senza anticipare nulla, o comunque nulla di più del dovuto, quanto è importante per Martinengo la presenza del personaggio di Burrafusco, l’investigatore nato dalla penna di Davide Mana, scrittore nonché tuo amico?
“Buscafusco è una spalla importantissima e un co-protagonista fondamentale. Le dinamiche relazionali le devo alla penna del suo inventore e a certi film d’azione anni ‘80 dove la componente action si contamina con la “buddy comedy”. Sempre nel nome dei sentimenti, con Buscafusco si vedrà la concomitanza tra famiglia e amicizia”.
Non resta che seguire Giorgio Martinengo nella sua nuova indagine, è dire che tutto inizia con l’invito al pranzo di Natale della sorella Roberta, perché a lei, non può dire di no.