Lo scorso 27 gennaio, gli studenti del Liceo Vittorio Emanuele III, hanno celebrato il giorno della Memoria con una videoproiezione nella quale si associavano le leggi razziali al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Per tale motivo è stata sospesa per 15 giorni con stipendio dimezzato la professoressa di Italiano dell’istituto industriale Vittorio Emanuele III, per non aver vigilato abbastanza sul lavoro sei suoi alunni 14enni. Fin da subito è partita una petizione di solidarietà degli altri docenti nei confronti della professoressa sospesa.
Gli studenti sono stati ascoltati dall’Ufficio scolastico provinciale su quanto accaduto. “Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero, ma eravamo già al corrente di quanto accaduto — dice il provveditore Marco Anello — la libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà. Abbiamo agito nella massima trasparenza dopo un’ispezione e una lunga istruttoria in cui sono state sentite tutte le parti”.
«L’insegnante è amareggiata, non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico», dichiara l’avvocato dell’insegnante.