Operazione “Odissea”: nuovi arresti, il clan Santapaola Ercolano si era riorganizzato

Nel corso della notte la Polizia di Stato, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito l’operazione “Odissea” su un sodalizio criminale dedito alla commissione di diversi reati, tra cui associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsioni, usura, detenzione di armi e traffico di sostanze stupefacenti. Le misure cautelari riguardano 18 persone.

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Su delega di questa Procura Distrettuale, personale della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di P.S. di Acireale ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare personale emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 18 soggetti indagati, a diverso titolo, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, usura, violazione della normativa sul controllo delle armi ed altri reati. Fatti accertati in Acireale e Aci Catena dal gennaio 2019 al 30 novembre 2021.

L’indagine durata oltre un anno e condotta con intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché con investigazioni di tipo tradizionale, attesa la particolare accortezza degli indagati (molti già pregiudicati per analoghi reati associativi ed abituati ad eludere gli accertamenti) si pone in continuità con precedenti attività investigative sempre coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia sul territorio acese (l’ultima delle quali conclusa alla fine del 2018) ed ha documentato la riorganizzazione sul territorio della storica organizzazione criminale riconducibile al gruppo “SANTAPAOLA-ERCOLANO” che da decenni opera nei territori di Acireale e Aci Catena, cercando di condizionarne le attività e le dinamiche socio-economiche, in conflitto costante con le Istituzioni.

Per quanto emerso nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio tra le parti, gli indagati destinatari della misura cautelare custoditale sono gravemente sospettati di far parte della frangia acese della famiglia mafiosa di cosa nostra SANTAPAOLA-ERCOLANO, suddivisa in due articolazioni principali, in osmosi fra loro, una dislocata ad Aci Catena e l’altra ad Acireale. Secondo quanto emerso allo stato degli atti, Antonino PATANE’, inteso “Nino Coca Cola”, operante in Aci Catena, è gravemente indiziato di essere il reggente dell’intera frangia malavitosa, mentre Rosario PANEBIANCO, inteso “Catta Bullata” è gravemente indiziato di essere il responsabile dell’altra, localizzata ad Acireale.

Nello specifico, l’11 novembre 2018, veniva scarcerato, dopo aver scontato la condanna, proprio Antonino PATANE’ (soggetto già condannato con sentenza definitiva per appartenenza al gruppo mafioso acese) che assumeva pressoché immediatamente la direzione del sodalizio, riorganizzandone la struttura e riattivando diverse estorsioni ai danni di imprenditori del territorio. Altri esponenti storici, espiata a loro volta la condanna per associazione mafiosa, si affiancavano successivamente a PATANE’ e, in particolare, MESSINA Carmelo (ritornato in libertà appena un mese prima di PATANE’), INDELICATO Salvatore (scarcerato il 1° marzo 2019) e PANEBIANCO Rosario (rimesso in libertà il 27 luglio 2019).

La riunificazione degli storici vertici criminali non soltanto consentiva di rimodulare l’assetto dell’associazione in termini gerarchici e funzionali, ma offriva l’immediata possibilità di riproporre sul territorio una serie indeterminata di attività criminose che formavano oggetto di specifico accertamento. La modifica strutturale più evidente emergeva con la riunificazione dei gruppi di Acireale e Aci Catena sotto la direzione del PATANE’, diversamente dagli assetti gerarchici antecedenti. Si riscriveva così il modello strutturale di forma piramidale, al cui vertice risultava PATANE’ Antonino, collaborato in Aci Catena dal referente BRANCATO Alfio ed in Acireale dal triumvirato composto da MESSINA Carmelo, INDELICATO Salvatore e PANEBIANCO Rosario (quest’ultimo con posizione sovraordinata agli altri).

In continuità con le attività delinquenziali del gruppo storico già facente capo al defunto SCIUTO Sebastiano, sono state poi accertate con elevata probabilità molteplici fattispecie criminose tipiche dei gruppi mafiosi, come le estorsioni, lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’usura. Di fondamentale importanza anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia gestiti dalla D.D.A. di Catania, in primo luogo VINCIGUERRA Mario Gaetano, PORTO Carmelo e LA ROSA Giovanni, le dichiarazioni dei quali sono state ampiamente riscontrate nel corso  delle indagini.

Inoltre, in data 21 dicembre 2021, al fine di frenare le attività delittuose del gruppo criminale indagato, particolarmente tracotanti nel periodo delle feste in cui venivano pretesi i maggiori pagamenti delle quote estorsive, il Commissariato di Acireale poneva in essere un’attività investigativa che permetteva di trarre in arresto il sopra citato INDELICATO Salvatore, inteso “Turi u Spiddu”, ritenuto uno degli esponenti di spicco della famiglia mafiosa acese, il quale, unitamente ad un complice, avrebbe preteso da un commerciante di articoli per animali il pagamento di 2000 euro per comprare i “panettoni per tutti”, ad ulteriore dimostrazione dell’arroganza del sodalizio criminale. Tale ultimo fatto, frutto di un’indagine autonoma rispetto alla principale, resasi necessaria al fine di scongiurare più gravi conseguenze, permetteva di riscontrare ulteriormente l’operatività del gruppo criminale e la sua pericolosità.

Le indagini, infine, hanno consentito di giungere al sequestro di un’attività di autonoleggio (comprensiva dei mezzi e dei conti correnti) utilizzata dal gruppo come base logistica per le riunioni associative. L’ipotesi investigativa prospettata da questa Procura Distrettuale è stata condivisa dal Gip in sede che ha emesso le misure cautelari appresso specificate. In esito alle catture verrà ora attivato il contraddittorio procedimentale, nel corso del quale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa.

Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere:
1. ALBICOCCO Rosario
2. ARCIDIACONO Fabio, inteso “Fabio mafia”
3. BRANCATO Alfio, inteso “Alfiu u Piu”;
4. COSTARELLI Giuseppe Salvatore;
5. DANDOLO Carmelo;
6. FELICE Massimo Filippo;
7. FLORIO Giuseppe, inteso “Brioscia”;
8. INDELICATO Salvatore, inteso “U spiddu”;
9. MANGIAGLI Salvatore, inteso “Mangiaglione”;
10. MESSINA Carmelo, inteso “Melo u pisciaru”;
11. PANEBIANCO Rosario, inteso “Catta bullata”;
12. PAPPALARDO Pietro Giovanni, inteso “Petru a ladra”;
13. PATANE’ Antonino, inteso “Nino Coca Cola”;
14. PATANE’ Mario, inteso “U Cavaleri”;
15. QUATTROCCHI Alfredo, inteso “Alfio”;
16. SARDO Fabio, inteso “Fabio Carapipi”.

Soggetto destinatario di misura cautelare degli arresti domiciliari: PAPPALARDO Alfio. Soggetto destinatario di misura cautelare dell’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dall’abitazione dalle ore 21 alle ore 7: PALAZZOLO Giuseppe, inteso “U sucatu”.

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