La deputata del Partito Democratico denuncia le cause dello spopolamento giovanile e propone un piano per rilanciare le aree interne, investendo in lavoro, istruzione e infrastrutture.
Onorevole Roggiani, quali sono le cause principali che spingono i giovani ad abbandonare la loro terra d’origine?
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!“Lasciare la propria terra è spesso una scelta sofferta, ma purtroppo obbligata dalla mancanza di prospettive. I giovani si trovano di fronte a un territorio che non offre opportunità né un progetto di sviluppo credibile. Questo li spinge verso le grandi città o addirittura all’estero, in cerca di un futuro migliore.
Le cause sono molteplici. Da un lato c’è la carenza di opportunità lavorative; dall’altro, salari insufficienti per una vita dignitosa. A tutto ciò si sommano problemi strutturali: scuole, ospedali e infrastrutture pubbliche carenti o del tutto assenti in molte aree del Paese, oltre a una cronica mancanza di investimenti.”
Quali sono le conseguenze di questo fenomeno per il nostro Paese?
“Lo spopolamento delle aree interne e svantaggiate non riguarda solo i territori di partenza, che perdono le loro risorse più preziose: giovani, energie e competenze. È una perdita per tutta l’Italia.
Abbiamo un immenso potenziale, grazie al nostro patrimonio culturale, alle risorse naturali e alle eccellenze industriali, ma rischiamo di non valorizzarlo. È necessario invertire la rotta e farlo subito, altrimenti continueremo a scontare decenni di ritardi che penalizzano il nostro sviluppo.”
Come giudica le politiche attuali in questo ambito, sia a livello regionale che nazionale?
“A livello nazionale, la situazione è preoccupante. Nella legge di bilancio, il governo ha tagliato pesantemente i finanziamenti agli enti locali e stanziato risorse del tutto insufficienti per sanità e trasporto pubblico. Questo non è il modo per affrontare il problema. Noi del Partito Democratico abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti che propone agevolazioni fiscali per chi investe nelle aree interne, un potenziamento del trasporto pubblico locale e misure per tutelare scuole e ospedali nei piccoli comuni.
In Lombardia, invece, la giunta Fontana ha fatto troppo poco. Mancano politiche strutturali per migliorare l’accesso alla casa, ridurre il precariato e potenziare i servizi nelle aree svantaggiate. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti e richiedono interventi concreti.”
Cosa propone concretamente il Partito Democratico per affrontare questa emergenza?
“Abbiamo presentato una mozione congiunta per il rilancio delle aree interne, che impegna il governo su diversi fronti: rafforzare i servizi scolastici, attrarre investimenti con incentivi mirati e favorire il ricambio generazionale.
Per i giovani, dobbiamo garantire un diritto fondamentale: la possibilità di scegliere. È giusto che abbiano l’opportunità di fare esperienze altrove, magari all’estero, ma questa scelta non deve mai diventare un obbligo. Per farlo, dobbiamo investire in istruzione, innovazione, lavoro di qualità e infrastrutture. Solo così potremo rendere attrattive le comunità locali, non solo per chi già vi abita ma anche per chi potrebbe decidere di tornare.”
Che ruolo devono giocare le istituzioni in questo processo?
“Le istituzioni hanno il compito di creare le condizioni per un futuro migliore. Chi parte deve sempre avere la possibilità di tornare, portando con sé nuove competenze e idee. Questo significa lavorare per una crescita economica, sociale e culturale che renda l’Italia un Paese in cui valga la pena vivere e lavorare. È una sfida complessa, ma necessaria per il nostro futuro.”