Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si è dimesso e lo annuncia sulla sua Pagina Facebook: il 25 settembre in Sicilia si voterà anche per le elezioni regionali, oltre che per le politiche come avverrà in tutta Italia.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!I motivi che hanno portato il governatore siciliano a quella che lui stesso ha definito “sofferta” sono quattro e nessuna di queste è di natura politica.
La chiusura delle scuole. Si evita di chiuderle due volte: il 25 settembre per le elezioni politiche e il 6 novembre per quelle regionali. E quindi l’occasione delle elezioni nazionali del prossimo mese diventano utili anche per quelle del rinnovo del governo regionale.
Lo spauracchio dell’emergenza Covid. “Crescono i casi di contagi. Lo abbiamo visto in queste settimane, e siamo in estate, immaginate cosa potrebbe accadere con l’arrivo dell’autunno alla luce dell’esperienza che abbiamo maturato nei due anni precedente – spiega Musumeci -. Se aumentano i casi di contagio, noi non possiamo garantire a tutto il corpo elettorale di potere esercitare il diritto al voto”.
Lo stress da campagna elettorale. Le elezioni politiche a fine settembre e quelle regionali i primi di novembre, rappresentano uno sforzo sul piano organizzativo non indifferente e sicuramente influenzano significativamente (e forse anche negativamente) le due campagne elettorali. “Non serve alla democrazia”, “crea disordine”, sentenzia il presidente siciliano.
I costi: due al prezzo di uno. Conti (di Musumeci) alla mano, ciascuna delle elezioni costa allo Stato circa 20 milioni di euro, dimezzarli non è una cattiva idea.
Il governatore siciliano ha anche aperto una parentesi su una sua possibile ricandidatura: “Sono pronto a guidare la coalizione del centrodestra per la vittoria, per garantire per la seconda volta continuativa che la nostra coalizione possa guidare le sorti della Regione Siciliana”.