Natale e Capodanno, da domani protesta pubblici esercizi contro Governo

Natale e Capodanno, da domani protesta pubblici esercizi contro Governo. In migliaia esporranno cartelli di protesta per dire “BASTA”.

Natale e Capodanno. Da domani cartelli in migliaia di locali per manifestare l’esasperazione verso il governo. Costretti a tenere le serrande abbassate, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi italiani non intendono passare Natale e Capodanno in silenzio.

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A partire da domani e per tutta la durata delle festività, decine di migliaia di locali in tutta Italia esporranno un cartello di protesta all’indirizzo del governo per dire: “Basta!”, al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore.
Rabbia ed esasperazione riassunte in un manifesto unitario siglato da Fipe e Fiepet, le principali associazioni di rappresentanza dei pubblici esercizi di Confcommercio e Confesercenti, affiancate dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi.

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22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura. Un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato. Si legge nel documento di Fipe e Fiepet -. Basta!

Questo diciamo ad un governo che apre e chiude le nostre aziende come interruttori e si prende il diritto di vietare il lavoro delle nostre imprese, senza trovare una strada per tutelarle. Siamo esausti e Increduli”. Il risultato è un settore al collasso che ha deciso di rivolgersi direttamente ai cittadini.

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“Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza – conclude il documento – E per questo ci rivolgiamo a voi, i nostri clienti: vi chiediamo di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La vostra gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro”.

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E al governo, i pubblici esercizi italiani chiedono invece un altro tipo di DPCM: Dignità, Prospettiva, Chiarezza e Manovra. La dignità di attività essenziali e sicure; la prospettiva di un piano di riqualificazione e sviluppo, magari attraverso un adeguato inserimento nel Piano nazionale di Ripesa e Resilienza.

La chiarezza sui tempi di riapertura a gennaio; una manovra correttiva che garantisca indennizzi adeguati e ristori calcolati sulle effettive perdite, sostegno all’indebitamento, risoluzione dei problemi di locazione.

Riceviamo e pubblichiamo da Confesercenti Catania

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