Museo del tombolo a Mirabella: una tradizione tessuta di generazione in generazione che rispecchia un territorio ricco di fascino…

Il Museo del Tombolo di Mirabella, situato in Via Alcide De Gasperi, 13, è un museo davvero particolare. Aperto al pubblico tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30, espone i merletti a tombolo, pregio e vanto di tutte le donne e della stessa cittadina di Mirabella.
La diffusione del Tombolo si ebbe grazie all’iniziativa della baronessa catanese Angelina Auteri che istituì l’“Opera del Tombolo”, un’associazione che insegnava l’arte dei merletti a tombolo, un tessuto finissimo, ottenuto da un intreccio di un filo di lino e di cotone mediante fuselli di legno, abilmente manovrati da dita esperte su una specie di cuscino, il tombolo appunto.

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Inizialmente nata come istituzione sociale per dare occupazione alla gioventù femminile del paese, nel 1910 divenne una realtà economica molto forte, tanto da far meritare al paese di Mirabella la denominazione di “Città del Tombolo”. Dal 2012 è stato inaugurato il vero e proprio Museo del Tombolo, dove si trovano esposti pregiati merletti di ogni forma e misura.
Davide Granato, Vice Sindaco con delega alla cultura, ci ha concesso una breve intervista a riguardo.

Potrebbe parlaci meglio della storia del museo del Tombolo?
La storia dell’ultimo secolo della nostra comunità s’intreccia a quella del tombolo, portato a Mirabella Imbaccari dalla principessa Angelina Auteri consorte del principe Ignazio Paterno Castello.
I principi, ultimi eredi della casata dei Biscari, non ebbero figli e presero la decisione di consacrare le loro vite, Ignazio entrò a far parte dell’ordine dei Barnabiti, ed Angelina, con il nome di Suor Maria di Gesù, aderì all’ordine delle suore Carmelitane Scalze.
Ignazio ed Angelina frazionarono e donarono il feudo, e una parte venne data alla comunità Mirabellese, dove su alcune terre sono sorte in seguito le scuole elementari, una parte alle suore Dorotee, le quali divennero proprietarie di palazzo Biscari.
Già nel 1910 le prime suore giunte da Roma su invito di Angelina Auteri cominciarono a diffondere l’arte del tombolo ed in breve tempo palazzo Biscari divenne fucina di lavoratrici di questo particolare merletto. In pochi anni questa nobile arte trasformò profondamente l’economia locale: le donne, fino ad allora relegate al ruolo di casalinghe o braccianti, ebbero, attraverso il tombolo, l’occasione di emanciparsi divenendo parte attiva nell’economia delle proprie famiglie, e il merletto a tombolo per quasi un secolo ha supportato, attraverso la sua commercializzazione, attivamente l’economia domestica, al punto che anche parecchi uomini nel corso degli anni hanno appreso questa nobile arte. Per decenni tutto il paese è stato un laboratorio a cielo aperto. Personalmente amo ricordare la mia infanzia per le strade di Mirabella attraverso il frusciare dei fuselli che in ogni casa e davanti ad ogni porta si confondeva con lo scorrazzare dei bambini e il rumore degli zoccoli delle mule che al pomeriggio riportavano a casa gli uomini dopo una giornata di duro lavoro nei campi.


Ci sono stati degli eventi promossi per la sua valorizzazione? Se sì, quali? E quali sono le attività in programma?
Innanzi tutto il museo del tombolo nel suo DNA ha la caratteristica di voler essere un luogo ampiamente inclusivo di tutte quelle che sono le iniziative culturali promosse, non solo dal mio assessorato e dall’amministrazione comunale, ma anche dalle associazioni che operano sul territorio. Con il sindaco Giovanni Ferro siamo sempre disponibili nel dare spazio per periodi temporalmente ben definiti a chi voglia promuovere iniziative di tipo culturale all’interno degli spazi museali, come peraltro è già accaduto parecchie volte. Di fatto durante il mio mandato il museo ha ospitato: personali di pittura, diverse presentazioni di libri, personali di scultura l’ultima delle quali ha riguardato la tradizione dei presepi, attualmente, in quanto assessore alla cultura mi accingo a mettere in calendario in previsione della stagione primaverile ed estiva una mostra fotografica ed una pittorica.

Cosa è che differenzia questo museo dagli altri?
L’idea di creare una Mostra Permanente del Tombolo, concepita inizialmente al fine di valorizzarne la sua peculiarità, mettendolo il più possibile al riparo da mediatori che muovendosi di casa in casa riuscivano a carpire questi preziosi merletti sottopagandoli, venne concepita già nella seconda metà degli anni ottanta dagli amministratori comunali dell’epoca che lungimiranti ebbero anche il merito di associare a Mirabella Imbaccari l’immagine del pizzo a tombolo. Non a caso Mirabella Imbaccari si guadagnò in quegli anni l’appellativo di “Città del Tombolo”. Con il trascorrere del tempo le culture e gli stili di vita sono cambiati profondamente ed anche la tradizione di realizzare il corredo di biancheria è pressoché tramontata, quindi l’idea originale della “ Mostra Permanente del Tombolo “ ha avuto nello scorso decennio la sua naturale evoluzione nel “ Museo del Tombolo”, che racchiude al suo interno in uno spazio museale di 700 metri quadrati il meglio delle opere prodotte delle merlettaie mirabellesi. Le sale si snodano attraverso un percorso antropologico che vede protagonista il tombolo associato alle varie fasi della vita, con esposti preziosi corredi che accompagnano idealmente la vita dei bambini, delle fanciulle ed infine delle spose. Una tappa a Mirabella con una visita al nostro museo rappresenta un’esperienza più unica che rara per la Sicilia e buona parte del meridione.


Cosa rappresenta per Mirabella questo museo?
Come già detto questo museo è rappresentativo non solo per Mirabella Imbaccari ma per tutta la Sicilia e buona parte del meridione d’Italia. La sua peculiarità sta nel fatto di esporre un’arte, quella del pizzo a tombolo, espressione tangibile dello stato d’animo che ogni artista merlettaia mirabellese ha trasmesso nella realizzazione di ogni singola opera esposta nelle teche del nostro museo.

Cosa augura a quest’ultimo?
Al nostro civico museo del tombolo auguro che possa essere sottoposto al più presto a una profonda operazione di manutenzione e restyling. Di fatto, il mio auspicio è che non appena, con la collaborazione del consiglio comunale, i bilanci post dissesto saranno approvati si trovino le risorse per realizzare le opere manutentive e di restyling necessarie. Dopo poco essermi insediato, circa un anno e mezzo fa, abbiamo partecipato ad un bando del PNRR finalizzato a quanto suddetto, ma purtroppo il nostro, come tanti altri musei del Calatino, ne è rimasto fuori, senza essere ammesso al finanziamento per pochi posti in graduatoria… un vero peccato! Come al solito i fondi riservati alla cultura si rivelano sempre insufficienti, ma non mi dilungo oltre.


Quali sono le prospettive per il futuro del Museo del Tombolo?
Per parlare di futuro dobbiamo tornare al passato laddove tutto ebbe inizio, cioè a Palazzo Biscari.
Attualmente dopo che le suore Dorotee nel 2014 lo hanno donato alla Fondazione MeSSInA, il palazzo si è rilanciato come struttura che opera per il bene del territorio anche attraverso una rete importante di relazioni internazionali finalizzate alla valorizzazione dell’individuo inserito in un tessuto sociale equo e solidale che non lasci nessuno indietro, a tal fine il Sindaco Giovanni Ferro e l’amministrazione comunale hanno avviato già da tempo una proficua collaborazione che avrà ricadute positive per tutta la comunità mirabellese: presto palazzo Biscari ospiterà, nei locali adibiti un tempo a magazzini ed oggi grazie a Fondazione MeSSInA mirabilmente ristrutturati, un museo che racchiuderà le preziose collezioni storiche risalenti ai primi anni del secolo scorso del pizzo a tombolo, il tutto arricchito dalla presenza di una collezione di abiti provenienti da tutto il mondo donati alla fondazione dalla figlia della nota cantante Milva.
Il palazzo, già da tempo sede del parco dei saperi con un percorso realizzato dal maestro Gianfranco Anastasio in cui fisica, materia, colore, arte s’intrecciano alla storia ed alle architetture dell’edificio, assieme al civico museo del tombolo, si auspica possano divenire un unico percorso museale che porterà il visitatore attraverso la nostra cittadina a vivere un’esperienza emotiva e culturale ed eno-gastronomica, viste le tante eccellenze del nostro territorio, veramente unica.
Il comune di Mirabella Imbaccari, parimenti alla Fondazione MeSSInA e l’associazione di merlettaie che opera all’interno di palazzo Biscari “ Opera del Tombolo e delle Arti Manuali “, partecipa attualmente al percorso guidato dal MiC nelle persone della Dott.ssa Mariassunta Peci, Direttore del Servizio II Unesco del Segretariato generale del MiC e della Dott.ssa Elena Sinibaldi, coordinatore istituzionale del percorso di candidatura e focal point nazionale per la convenzione Unesco 2023 Servizio secondo, finalizzato al conseguimento del riconoscimento dell’arte del merletto a tombolo come patrimonio immateriale dell’UNESCO. Quando questo percorso vedrà la luce il nostro tombolo sarà anche espressione di un’arte e di un sapere destinati ad essere tramandati alle generazioni future.
Molto altro ancora ci sarebbe da raccontare sul museo del tombolo ma lasciamo ai potenziali visitatori il gusto della scoperta di Mirabella, un territorio ricco di fascino, una piccola comunità con una grande storia da vivere e raccontare.

 

VG

 

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