Misterbianco, l’Ati “Telereading” minaccia le vie legali

Sono passati sei anni ma la questione acqua torna di moda con un lungo comunicato dell’Associazione temporanea di imprese “Telereading” in cui si denunciano le inadempienze della vecchia Amministrazione comunale fino ad arrivare all’attuale gestione straordinaria prefettizia.

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Questo il comunicato: “Sono passati sei anni – si legge nel documento – senza risposte. Abbiamo atteso a lungo, ma adesso la pazienza è finita, e saremo costretti a tutelare i nostri interessi nelle sedi opportune. Dal 24 giugno 2015 a oggi non è cambiato niente. Non è ancora stato firmato il contratto tra il Comune di Misterbianco e l’Ati Telereading e Step in merito alla “Progettazione e costruzione di un’infrastruttura volta a ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile”. Un project financing da quattro milioni e mezzo di euro, che avrebbe dovuto cambiare la gestione del servizio idrico a Misterbianco, ma che non ha mai visto la luce. Tutto si è fermato al momento della stipula del contratto, malgrado l’aggiudicazione definitiva dell’appalto e una fitta corrispondenza intercorsa in questi anni con l’Amministrazione comunale. Un rapporto che si è bruscamente interrotto, su cui adesso Telereading dichiaradi avere subìto un danno di oltre tre milioni di euro.

Abbiamo scritto anche alla gestione commissariale senza avere esito, sebbene il progetto rivesta un’importanza centrale per il servizio idrico del Comune di Misterbianco – spiega Giuseppe Mammana (in foto) direttore generale di Telereading srl -. La vicenda comincia nel 2015, quando viene pubblicata la gara che prevede la sostituzione dei contatori dell’acqua su tutto il territorio di Misterbianco, la manutenzione della rete idrica e l’investimento in tecnologie di risparmio energetico, oltre che la ricerca, la mappatura e la riparazione delle perdite nella rete e la sistemazione di 50 fontanelle su tutto il Comune. A giugno 2016 l’appalto viene aggiudicato all’Ati, e da quel momento in poi si susseguono una serie di incontri in Municipio, per la definizione del contratto e della convenzione. Da maggio 2019 però sono cessati i riscontri da parte dell’Ente comunale, e ai solleciti non sono più state date risposte. Anche l’ultima lettera, firmata dall’avvocato Martina Giovanna Scaletta il 25 maggio 2021, è rimasta senza repliche: veniva richiesta per l’ennesima volta la stipula del contratto o, comunque, che il Comune comunicasse le proprie intenzioni sull’appalto. E si quantifica in oltre tre milioni e 300mila euro il danno arrecato dall’indeterminatezza di indirizzo da parte del Comune.

Non ci sfuggono le difficoltà vissute dall’Amministrazione di Misterbianco negli ultimi anni – conclude Mammana – Ma questo non può tradursi in un danno di tale entità per un privato regolarmente vincitore di una gara d’appalto. Se continueremo a non ricevere alcuna risposta in merito a una gara aggiudicata nel 2016 e mai partita, saremo costretti ad adire le vie legali”.

Replica immediata del Comune: “Una situazione nota da tempo, su cui adesso si minacciano azioni giudiziarie mai intraprese finora, su un affidamento deliberato dal Consiglio comunale nel 2016 e con un project financing mai attivato. Ma occorre distinguere le responsabilità: sugli “atti di gestione” esistono gli uffici; l’amministrazione ha fatto quel che doveva, e la Commissione straordinaria non c’entra. La vicenda viene seguita dall’Ufficio Legale del Comune, e si sta valutando la possibilità di un’eventuale revoca in autotutela dell’affidamento”.

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