Messina, aveva ripreso a delinquere: arrestato “pentito” e revocata la protezione

Gaetano Barbera si trovava dal 2013 in una località protetta dopo aver iniziato il percorso di collaboratore di giustizia, a lui sono imputati gli omicidi di: Stefano Marchese, Francesco La Boccetta e Roberto Idotta, omicidi commessi durante la guerra tra cosche esplosa tra i clan messinesi.

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Il pentito aveva acquisito una pistola portatagli dalla sorella in treno per uno scontro criminale con esponenti mafiosi locali. Per tale motivo su disposizione della Dda di Messina è stato tratto in arresto e tradotto in carcere, inoltre è stato revocato il programma di protezione. Per la sorella invece chiesti gli arresti domiciliari.

Barbera era intervenuto a difesa di un proprio amico, al quale soggetti legati al contesto criminale locale – della localtà protetta in cui si trovava – avevano sottratto un orologio a garanzia di un loro credito, ne è nata una violenta colluttazione all’interno di un bar, a seguito del quale l’orologio sottratto al suo amico è stato restituito. Per tale motivo ha chiesto l’arma alla sorella.

Per gli inquirenti il collaboratore di giustizia avrebbe ripreso a delinquere.

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