Marsala, trovati prodotti ittici in pessimo stato in un noto ristorante del lungomare. Lavoro nero in un noto ristorante del centro e in locale privato in periferia

I Carabinieri di Marsala, avvalendosi del N.A.S. di Palermo e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, hanno provveduto a controllare diversi esercizi pubblici, con riguardo alla sicurezza dei prodotti alimentari somministrati ed alla regolarità dei lavoratori dipendenti.

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I controlli igienico-sanitari effettuati dal N.A.S. all’interno di un noto ristorante del lungomare di Petrosino, hanno permesso di rilevare la presenza di oltre 210 kg di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione – tutti sottoposti a sequestro – configurando quindi la violazione delle direttive comunitarie in materia di sicurezza alimentare, punita con una sanzione amministrativa di circa 3.000 euro ed il deferimento in stato di libertà del titolare.

Ad essere sanzionati, invece, per lavoro nero, sono stati un noto ristorante del centro storico di Marsala ed un club privato della periferia nord della città, nei quali, l’attività ispettiva dei Carabinieri del N.I.L., ha permesso di individuare la presenza di lavoratori non in regola, contestando dunque la violazione della normativa di settore ed elevando sanzioni amministrative per un ammontare rispettivamente di 3.800 e 25.400 euro.  Infine, numerosi sono stati i posti di controllo finalizzati a verificare il pieno rispetto delle norme del codice della strada, con particolare riguardo all’utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco, alla regolarità della documentazione assicurativa ed al divieto di utilizzo del cellulare alla guida. Nel complesso, in tutto il fine settimana, sono state controllate oltre 900 tra persone e mezzi, segnalati alla Prefettura di Trapani 8 soggetti quali assuntori abituali di stupefacenti – con il sequestro di circa 50 grammi di sostanze illecite -ed elevate sanzioni amministrative in violazione delle norme sulla sicurezza stradale per un ammontare di oltre 15.000 euro, sottoponendo altresì a fermo amministrativo decine tra ciclomotori ed autovetture.

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