Marsala, premiata la Torre del Carmine ma la Diocesi bacchetta il comune

Marsala, premiata la Torre del Carmine ma la Diocesi bacchetta il comune: necessari interventi di cui in parte si era occupata la chiesa con i fondi 8×1000

Marsala. Ufficiale la notizia: la torre del Carmine ha vinto il secondo posto nel concorso“Salva il tuo tesoro”, indetto da “Le vie dei tesori”, l’associazione che ogni anno promuove l’omonimo Festival in tutta la Sicilia.

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Questo è il primo anno in cui la torre viene inserita nell’itinerario cittadino e ha totalizzato 40,9% dei voti, a poca distanza l’olio su tavola della Cappella della Mortificazione (41,50%), inglobato nel Complesso dei domenicani a Trapani. Al terzo posto della votazione online ci sono le sfingi del Gymnasium dell’Orto Botanico di Palermo (8,9%). Per i tre monumenti podisti è in programma il restauro sostento da “Lottomatica Holding”.

Già precedentemente la Diocesi con i fondi 8×1000 Chiesa cattolica aveva effettuato dei lavori di manutenzione alla torre, consolidando la struttura per permettere l’apertura al pubblico e ripristinando gli infissi originali ossidati dal tempo. L’urgenza è nel ristrutturare la cupoletta ricoperta da maioliche verdi, particolarità per cui si vede la torre anche da lontano. Inoltre sono necessari interventi per il consolidamento dell’intonaco nella calotta interno, che non va raschiato o asportato ma spazzolato, pulito e trattato in maniera adeguata, vista la sua antichità e bellissima fattura. Infine è necessario pulire e impermeabilizzare la base d’appoggio della calotta esterna della cupola, per evitare altri danni e infiltrazioni all’interno. Sono questi i lavori di cui si occuperà la “Lottomatica Holding”.

Già da tempo la diocesi sollecitava il comune di Marsala affinché si occupasse di ripulire l’oasi verde retrostante l’abside della chiesa annessa alla torre. L’ufficio diocesano ha accertato lo stato di degrado e abbandono in cui versano i locali dietro la chiesa che fanno parte del complesso della pinacoteca comunale. «La vegetazione spontanea ha aggredito l’antico edificio liturgico – c’è scritto nella Pec inviata al Comune lo scorso ottobre – causando danni agli infissi, alle murature e al tetto. Il sommacco – c’è chiarito ancora nella nota a firma del Vescovo – ha rotto i vetri di una finestra dell’abside, facendo accesso, con i suoi rami, all’interno dell’area celebrativa»

Il personale del Comune e dell’Ufficio diocesani per i beni culturali ecclesiastici hanno già effettuato nel mese di giugno un sopralluogo congiunto in cui è stato accertato che la flora spontanea aveva ricoperto l’area edificata, caratterizzata da arbusti a lungo fusto come edere e graminacee diffuse, che potrebbero compromettere la struttura.

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