Mafia e riciclaggio, arrestato boss di Pagliarelli e imprenditore di Bagheria

Operazione Gdf in tutta Italia, sequestrati 50 milioni di euro

E’ stata scoperta ieri un’organizzazione che reinvestiva il denaro di Cosa nostra in iniziative imprenditoriali in Brasile, in società di import export di arance, complessi edilizi, ristoranti, attraverso Giuseppe Calvaruso, boss del mandamento mafioso di Pagliarelli, che faceva confluire centinaia di migliaia di euro a Giuseppe Bruno, imprenditore bagherese trapiantato a Natal in Brasile.
I finanzieri del comando provinciale di Palermo e la polizia federale brasiliana hanno sequestrato circa 50 milioni di euro, e beni mobili e immobili riconducibili a 17 soggetti, tutti indagati, e a 12 società operanti nel settore immobiliare, edile e ristorativo, è emerso dalle indagini dell’operazione Arancia, come è stata denominata l’azione.

Perquisizioni in diverse regioni 

La Dda di Palermo ha delegato l’esecuzione di 21 perquisizioni in Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto in abitazioni, sedi societarie e studi professionali.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose.
A fornire all’imprenditore e al mafioso il supporto necessario al perfezionamento delle operazioni societarie, in Italia e all’estero (Brasile, Svizzera, Hong Kong e Singapore), sarebbero stati affermati professionisti; tra questi, due operativi in Emilia Romagna, regione dove Calvaruso, dopo un precedente periodo di detenzione, per alcuni anni aveva vissuto. Nel 2019, Giuseppe Calvaruso si sarebbe trasferito a Natal, raggiungendo Giuseppe Bruno giunto in Brasile nel 2016, in modo da poter seguire in loco lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali, continuando nel contempo a gestire le attività criminali palermitane.

L’operazione 

Sono stati mobilitati oltre 100 agenti finanziari italiani, alcuni dei quali si trovano in Brasile per assistere l’esecuzione dei mandati a Natal.
Queste azioni mirano a garantire la riparazione dei danni causati dalle attività illecite e a prevenire la continuazione delle operazioni criminali.

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