Lentini, fermata la banda dell’escavatore: 5 arresti

Lentini – Cinque colpi messi a segno e due tentati dalla “Banda dell’escavatore” per un ammontare di centinaia di migliaia di euro. Oltre ai 5 arrestati altri 2 soggetti, già detenuti, sono destinatari di misure e altre 3 persone sono state denunciate.

L’operazione messa a segno dalla Polizia di Stato il 30 novembre scorso, coordinata dalla locale Procura
della Repubblica di Siracusa, si comprende meglio nella sua portata allorquando si è
acclarato che l’ammontare del denaro asportato dai componenti della banda
ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro.

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Rispetto ai 5 soggetti destinatari di altrettanti ordini di custodia cautelare in carcere, altre due persone, già detenute per altra causa, sono state raggiunte da altrettante misure custodiali e, infine,
altri tre soggetti sono stati denunciati per aver partecipato ad alcuni colpi della banda.

La sequela dei sette colpi messi a segno e tentati dalla consorteria criminale,
destinataria delle odierne misure di custodia cautelare in carcere, ha avuto inizio il 27
luglio scorso quando la banda tentava un furto con spaccata ad una gioielleria di
Lentini e, due giorni dopo, tentava la stessa mossa nei confronti dell’ufficio postale di
Pedagaggi.

L’8 agosto scorso, i componenti della banda avrebbero perpetrato una rapina a mano
armata in un cantiere di Melilli e, nell’occasione, sarebbero riusciti a rubare dei mezzi
pesanti che avrebbero poi utilizzato per i successivi colpi con spaccata.

Il 28 agosto, è stato perpetrato un furto con spaccata ai danni di un distributore di
benzina di Carlentini che avrebbe fruttato ai criminali 2750 euro.

Il 16 settembre, la banda avrebbe consumato un furto presso un supermercato di
Francofonte e il 19 ottobre un altro furto con spaccata in due istituti di credito di
Vizzini.

Infine, i proditori atti criminali della banda hanno avuto il loro epilogo nel furto con
spaccata ai danni di un istituto bancario di Scordia, dove sono stati asportati 178.000
euro.

Le indagini tuttora in atto e i successivi accertamenti processuali faranno piena luce
sulle responsabilità degli accusati destinatari delle misure custodiali.

Foto ANSA

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