Italia 90 compie 30 anni, il mondiale delle notti magiche, sono passati questi anni e resta la cicatrice, dolorosa, di un’occasione sprecata
Italia 90. Le bandiere alle finestre, gli appuntamenti con gli amici in terrazzo con cocomero, bandiere e trombetta, le piazze gremite, gli occhi spiritati di Totò Schillaci e quella canzone che tutti conoscono ancora oggi a memoria: “Notti magiche, inseguendo un goool”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Indimenticabile quell’estate italiana, la più bella, le sere di un giugno spensierato e di speranze di 30 anni fa in cui non c’era la paura di abbracciarsi come adesso, con la nostra serie A.
Erano i giorni di Italia 90, l’ultimo Mondiale giocato nel nostro Belpaese, che si fermò a due passi dal traguardo, dopo quello sfortunato 1-1 e quei maledetti rigori, in semifinale con l’Argentina di Maradona, che poi perse tra i fischi il titolo contro la Germania all’Olimpico.
Quella partita terribile e indimenticabile, che vide l’eliminazione dell’Italia, si giocò a Napoli e non all’Olimpico dove il gruppo di Vicini aveva fatto sognare una nazione intera, vincendo 5 partite consecutive.
Quell’Italia del ct Vicini sembrava perfetta in tutti i reparti: Zenga in porta, Maldini, Bergomi e Baresi in difesa, Giannini e Donadoni a centrocampo e un attacco stellare con Baggio, Mancini, Vialli, Carnevale e Serena.
Eppure, eroe di quella cavalcata di 30 anni fa divenne un ragazzo di Palermo convocato quasi per caso, Totò Schillaci, che diventò capocannoniere e miglior giocatore di quel Mondiale.
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