La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani (AIIS), scende in campo a fianco
dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, aderendo all’invito del Presidente
regionale Sicilia, Dott. Antonino Capozzo. Autisti, titolari unici e lavoratori di tutte le categorie saranno uniti, in occasione della IV
GIORNATA IBLEA a Ragusa, da un unico comun denominatore: la sicurezza ed il riscatto
sociale, per troppo tempo negati.
“La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, da ben 28 mesi, sta cercando in tutti i
modi di sviluppare coscienza critica”, afferma il Presidente Tania Andreoli, “poiché il nostro
settore dell’autotrasporto si trova ormai in condizioni disperate ed i fatti di cronaca degli ultimi
giorni ci insegnano che non possiamo più aspettare. Il lavoro usurante dell’autista di veicoli
commerciali non è ancora stato attivato, nonostante la normativa vigente e si continua a morire
sulle strade d’Italia, nel silenzio di istituzioni ed addetti ai lavori. Non lo possiamo più
permettere!”
Anche il Vice Presidente Giuseppe Neri ha voluto dare un suo parere a riguardo.
“Creeremo un ente bilaterale a firma L.A.A.I.S., con la collaborazione di tutti quegli interlocutori
che hanno compreso la delicatezza del nostro lavoro e le sue criticità, perché un autista non è un eroe, ma un uomo che soffre e vive in
solitudine, perché un autista è colui che garantisce benessere all’intera collettività, perché un
autista è un essere umano e non un automa e se c’è una ragione seria ed evidente per la carenza di
autisti è proprio che svolgere questa professione è divenuto disumano e snervante. Noi della
L.A.A.I. S.. diciamo basta.”
Non si po’ più attendere e riportare etica e regole è in primo luogo un dovere morale a cui non
possiamo sottrarci, nell’era dell’ intelligenza artificiale, mentre i lavoratori perdono la loro vita per assicurare alle loro famiglie una vita dignitosa.
“Ringraziamo il Sindaco di Ragusa e tutti gli interlocutori che hanno sostenuto
questa nostra iniziativa a Ragusa Ibla del primo giugno, perchè non si può andare al lavoro e non
tornare più.” ha affermato il Presidente dell’A.N.M.I.L., Antonino Capozzo. “Il nostro Paese resta indietro rispetto alla cultura della sicurezza e del rispetto di regole fondamentali, alla base di una società degna di essere chiamata civile. Qualcuno deve cominciare ad assumersi delle responsabilità etiche e morali.”