Grande riscontro e buone intenzioni di sinergia dopo il Convegno UN.I.COOP. a Caltagirone

Si è svolto sabato scorso nel Salone di Rappresentanza del Palazzo di Città di Caltagirone, il convegno promosso ed organizzato da UN.I.COOP. Sicilia dal titolo “Percorsi di collaborazione nelle storie della cooperazione sociale”.

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Il Convegno, moderato da Daniele Cultrona, giornalista di Prima Stampa, ha visto la partecipazione di numerose cooperative sociali, dei dirigenti di UN.I.COOP. Sicilia e dei dirigenti del Movimento Cristiano Lavoratori della Sicilia, ha preso l’avvio con i saluti del Vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, che ha sottolineato come “la rilettura del pensiero di Don Sturzo sia ancora attuale in un mondo che alcune volte si arrampica sulla solitudine per costruire la grandezza dell’uomo e che Sturzo ci ricorda che la grandezza dell’uomo si costruisce nella relazione, nell’amore e dunque nella passione che mette l’altro al centro”.

A seguire i saluti del Sindaco del Comune di Caltagirone, Gino Ioppolo e del Presidente del Consiglio del Comune di Caltagirone, Massimo Alparone.

I lavori sono stati aperti da Eleonora Contarino, Presidente di UN.I.COOP. Catania, che ha sottolineato come UN.I.COOP. Sicilia ha ritenuto importante nell’attuale contesto socio-economico essere parte attiva sul messaggio di Don Sturzo e sul suo appello ai Liberi e forti e che la cooperazione in quanto tale è la valorizzazione dell’uomo e che il pensiero di Don Sturzo e della sua opera oggi in uno scenario economico sociale è più che mai attuale visto gli indici di povertà, purtroppo elevati e un’offerta di servizi sociali che diminuisce sempre più e che la Cooperazione si pone ancora oggi come risposta ai bisogni dell’uomo e la cooperazione sociale in particolare risponde a questi bisogni e che UN.I.COOP. è impegnata da sempre sul fronte sociale.

A portare i saluti dell’Assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro, Antonio Scavone, è stato l’on.le Giuseppe Compagnone, Presidente della Commissione UE all’ARS.
Tra gli interventi programmati, Fortunato Romano, Presidente Regionale di MCL Sicilia, ha asserito che «L’MCL oggi, insieme a UN.I.COOP. Sicilia vuole valorizzare la storia del passato ma guardare al futuro sapendo che le sfide del mondo del sociale sono sempre più difficili, ma il Paese e il nostro territorio devono guardare al sociale come una forma di sviluppo seria».

Giacomo De Caro, Presidente dell’Istituto di Sociologia “Luigi Sturzo”, ha delineato la figura e gli scritti di Don Sturzo, permeati sui concetti di cooperativismo e di solidarietà”.

Lorenzo Stura, Vice Presidente di UN.I.COOP., ha dichiarato che «oggi celebriamo un padre della cooperazione, la persona che forse più di ogni altra ha saputo rappresentare nel nostro paese una visione del concetto politico, economico e sociale talmente innovativa per i suoi tempi che ancora oggi risulta di grande attualità. Don Sturzo prospettava che il paese potesse diventare grande e prospero attraverso una specifica potenzialità, il lavoro in cooperativa, dove interessi diversi convergono, ma parlava anche di adeguata preparazione tecnica per consolidare la cooperazione come base di ripartenza per il paese. UN.I.COOP. vuole essere un laboratorio di un pensiero economico e sociale nuovo, capace di farsi interprete di cambiamenti e di processi, e per questo ha avviato processi formativi, nuove forme di accesso al credito, la valorizzazione delle best practice come le cooperative di comunità, e l’attenzione verso le risorse umane».

Anna Maria Di Vanni, Direttore di UN.I.COOP. Sicilia ha dichiarato che «la mission di UN.I.COOP. Sicilia è da sempre tesa a collaborare con le istituzioni sulla programmazione della politica sociale e che le cooperative del sociale rispondendo ai bisogni dell’uomo e della società civile da sempre realizzano sussidiarietà e solidarietà avendo al centro la centralità della persona riuscendo ad originare un modello di relazione pubblico-privato che Don Sturzo in tempi antesignani aveva bel delineato e descritto nella sua opera. Cooperare significa seguire, supportare, accompagnare e sostenere i bisogni dell’uomo. Liberi e forti i cooperatori lo sono stati sempre perché per stare insieme bisogna essere motivati, credere nelle potenzialità dell’uomo, collaborare con gli altri altrimenti non si fa cooperazione e UN.I.COOP. continuerà a contaminare il territorio con cooperative sane e cooperatori consapevoli del loro ruolo.».
Francesco D’Ulizia, Responsabile Nazionale del Dipartimento Sociale di UN.I.COOP. che ha sottolineato come «Don Sturzo aveva già intuito che il modello cooperativo doveva essere autentico, non inquinato da logiche appartenenti ad altri sistemi. Le cooperative sociali oggi non vengono spesso riconosciute per quello che fanno, ossia ricucire i territori che hanno fratture profonde dal punto di vista sociale ed economico, l’impegno di UN.I.COOP. con il Dipartimento Sociale sarà quello di far capire alle istituzioni il vero ruolo delle cooperative sociali».

Il lavori si concludono con due testimonianze della Cooperazione Sociale, quella di Luciano D’Angelo che illustra quanto realizzato dalla Cooperativa Sociale SO.SVI.LE. che ha in affidamento un bene confiscato alla criminalità organizzata nel territorio del Comune di Monreale e dell’integrazione fra i Soci con soggetti Immigrati, portando avanti una realtà produttiva sulla panificazione e sull’allevamento di polli, e quella di Paolo Ragusa, il quale dichiara che «Le politiche di welfare vanno interpretate come politiche di sviluppo. Attraverso la cooperazione sociale si può investire sull’economia delle relazioni umane per fare crescere l’economia del territorio. Nelle prossime settimane, a Caltagirone, attiveremo un incubatore di imprese e un innovativo servizio di coworking al fine di favorire la nascita di nuove imprese, favoriremo la creazione di quelle che definiamo cooperative sociali 2.0, cooperative di comunità, ma anche start up innovative a vocazione sociale».

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