Gran Galà della Cultura e della Legalità: promuovere la legalità per un mondo migliore

Martedì 9 aprile, alle ore 17,30, al salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, si è svolta una conferenza stampa aperta al pubblico con i vertici dell’associazione Antigone Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, e con la partecipazione di molti professori del carcere calatino.
Il tema principale della conferenza è stato proprio quello della legalità, concetto che ormai va sempre più perdendosi, e che molti giovani non conoscono neanche.
Legalità, in fondo, significa rispetto, osservanza delle leggi, tutto nella propria libertà.
Ed è proprio sul significato di questa parola che i partecipanti alla conferenza sono stati chiamati a riflettere.

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A preoccupare di più, però, sono i numeri esponenziali di crescita della detenzione, le cui condizioni sono sempre più in declino.
“Spero che il nostro paese faccia tutto il possibile per rendere vivibili le condizioni di detenzione in Italia.” ha affermato Patrizio Gonnella, attivista e giurista italiano che dal 2005 è presidente dell’Associazione Antigone. “Il problema principale è che molti detenuti nelle carceri si spersonalizzano, arrivando poi anche a compiere dei gesti estremi. E l’Europa dovrebbe fare ancora molti passi avanti per fare sì che nelle carceri si sviluppino più trattamenti umani.”


Anche la coordinatrice nazionale Susanna Marietti condivide questo pensiero.
“Al giorno d’oggi i numeri della detenzione stanno crescendo. Quel modello di approccio educativo che la giustizia penale minorile è capace di rivolgere ai ragazzi sempre nel tentativo di recuperarli e riportarli in società si sta trasformando in un approccio punitivo e segregativo. Per quanto riguarda le carceri per adulti, poi, il problema è preoccupante da tanto tempo: siamo a tassi di affollamento molto alti, soprattutto a causa di una totale incapacità del sistema di offrire una presa in carico individualizzata. I detenuti sono troppi, e i percorsi individuali sono ormai inesistenti, arrivando a considerare i carcerati solo come numeri e non più come persone.”

La giornata del 10 aprile, invece, è stata dedicata al Gran Galà della cultura e della legalità, significativo momento di approfondimento su temi legati alla legalità, in particolare quelli della segretezza dell’indagine, ossia quella di divulgare le notizie facendo riferimento ai diritti e principi deontologici che devono essere rispettati. Dalle 15,30 alle 19,30, infatti, ha avuto luogo l’evento formativo accreditato dall’Ordine dei giornalisti Sicilia e dall’Ordine degli avvocati su: “Casi giudiziari: principio della segretezza delle indagini, deontologia e necessità di informazione.”

La mattina del 10, inoltre, i ragazzi hanno avuto modo di entrare in contatto con questa realtà carceraria, con un incontro all’Artanis che ha visto la partecipazione di molti studenti. La giornata, dal titolo “Criminalità: tra fiction e realtà, l’autentica realtà del carcere” già dice tutto, è iniziata con i saluti istituzionali del sindaco Fabio Roccuzzo e del vescovo Calogero Peri, per continuare poi con gli interventi dei vari organi di polizia e dei rappresentanti delle istituzioni scolastiche.


“I temi sono soprattutto legati alle problematiche carcerarie, un nuovo aspetto su cui abbiamo voluto puntare l’attenzione. In particolare, un aspetto che volevamo far capire ai ragazzi è che non è tutto solo fiction ma è una dura realtà quella carceraria. Per questo abbiamo deciso di metterli a contatto con una realtà diversa da quella romanzata” ha affermato l’assessore Fiorito, il quale esprime tutta la sua stima e il suo orgoglio per l’organizzazione di queste giornate, stimolo per i giovani a comprendere a pieno la legalità e a saperla applicare nella vita.

Veronica Gambino

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