Gibellina Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Riconoscimento per tutta la Sicilia

La cittadina siciliana riceverà un contributo statale di un milione di euro per attività culturali per il periodo di un anno.

Lo ha annunciato, giovedì 31 ottobre, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione della cerimonia di proclamazione del comune scelto tra i 5 finalisti con Pescara, Carrara, Gallarte, e Todi avvenuta dopo il vaglio delle 23 proposte di candidatura arrivate al Ministero. Il titolo è stato assegnato all’unanimità, lo ha annunciato la Presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

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«Esprimo profonda soddisfazione per la proclamazione di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026 – ha detto il presidente della Regione siciliana Renato Schifani -. Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l’incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale».

Il terremoto del 14 gennaio 1968  distrusse la valle del Belice. Furono oltre 100 mila i senzatetto. Il sisma portò lo scompiglio anche nella concezione della vita e nella visione del mondo.

Dopo il terremoto si chiamarono a raccolta i più importanti esponenti dell’arte contemporanea per dare vita a quella che è stata definita l’Utopia Gibellina.

Da allora la Stella di Gibellina, il Cretto di Burri e altre opere e rassegne, come le Orestiadi, sono il punto di riferimento di una Sicilia che non si arrende, ma anzi trasforma il centro del Mediterraneo in centro della Modernità.

L’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, ha detto: “Dopo Agrigento Capitale italiana della Cultura la Sicilia ottiene un nuovo e prestigioso riconoscimento. Un segno tangibile della straordinaria ricchezza culturale dell’Isola, che rappresenta uno scrigno a cielo aperto dove si fondono e convivono etnie e tradizioni in una unicità irripetibile. Anche questa designazione è il segnale che stiamo lavorando nella giusta direzione, nel segno della tutela, della valorizzazione e della corretta fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale».

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