Festival del Giornalismo enogastronomico 2024: Nebrodi crocevia di tradizione, innovazione e sostenibilità

La nona edizione del Festival del Giornalismo Enogastronomico 2024, che ha avuto luogo a Galati Mamertino, in provincia di Messina dal 4 al 6 ottobre scorso, non è stato solo una celebrazione del cibo e delle tradizioni, ma un laboratorio di idee per la crescita sostenibile delle aree interne siciliane.

Il cuore dell’evento è stato il valore del territorio, esplorato attraverso il ruolo centrale del giornalismo come strumento per promuovere e valorizzare le eccellenze locali e per sensibilizzare su tematiche come la sostenibilità, l’innovazione e il turismo enogastronomico. La manifestazione si è proposta come una vetrina per le eccellenze locali, con particolare attenzione al turismo responsabile e alla sostenibilità, in linea con gli obiettivi della Regione Europea della Gastronomia 2025.

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Focus su Aree interne: quale progetto per invertire la rotta, dove esperti come Dario Cartabellotta, direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, hanno discusso strategie per il rilancio delle aree interne siciliane. Il dibattito sull’innovazione nell’agroalimentare ha messo in luce come le nuove tecnologie possano favorire lo sviluppo economico del settore, grazie agli interventi di imprenditori locali e innovatori del comparto agroalimentare.

Uno dei focus principali è stato la formazione giornalistica, con workshop mirati a offrire strumenti concreti per affrontare le sfide del giornalismo locale nelle aree marginali, spesso carenti di informazione.

L’incontro su “Giornalismo locale: i deserti di informazione”, ad esempio, ha evidenziato la necessità di mantenere viva la narrazione locale, in modo che l’informazione diventi un catalizzatore per lo sviluppo democratico e socioeconomico. Un dibattito su come i giornalisti possano aiutare a contrastare l’emarginazione delle aree rurali, raccontando il territorio in modo efficace e innovativo.

Un altro momento chiave è stato il panel sull’innovazione agroalimentare, in cui esperti e imprenditori locali, hanno condiviso strategie per valorizzare i prodotti tipici siciliani attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e una visione orientata alla sostenibilità. L’innovazione, dunque, non è solo tecnologica ma anche narrativa: il giornalismo enogastronomico può raccontare queste realtà, portando il vino, l’olio e il miele dei Nebrodi fuori dai confini regionali, costruendo un’immagine internazionale forte e attrattiva.

Non è mancato il dibattito sulle fake news, in collaborazione con l’Università di Palermo, che ha evidenziato il ruolo del giornalismo investigativo e di qualità nel combattere la disinformazione, soprattutto in un settore come quello enogastronomico, dove spesso circolano notizie poco accurate o fuorvianti. Il progetto presentato da Serena Del Puglia e Ferdinando Trapani ha fornito strumenti utili per migliorare la verifica delle fonti e l’affidabilità delle notizie diffuse, specialmente online.

Durante le giornate del festival, le sessioni pratiche come le masterclass sull’olio e il vino hanno offerto non solo un’immersione nei prodotti tipici siciliani, ma anche una riflessione su come questi prodotti possano diventare protagonisti di una narrazione capace di attrarre turisti e valorizzare il territorio. La degustazione guidata di oli locali, accompagnata dall’intervista a Manfredi Barbera, ha sottolineato il legame profondo tra qualità del prodotto e identità territoriale.

Il festival si è concluso con una escursione nelle aziende locali dei Nebrodi, durante la quale i partecipanti hanno potuto toccare con mano le realtà produttive che rappresentano il motore dell’economia locale. Questa visita ha fornito una panoramica concreta su come le eccellenze agroalimentari siciliane possano diventare attrattori turistici, integrando cultura, natura e tradizione in un’esperienza unica e autentica.

In definitiva, il Festival del Giornalismo Enogastronomico ha dimostrato che la comunicazione territoriale, unita all’innovazione e alla sostenibilità, può giocare un ruolo cruciale nel rilancio delle aree interne siciliane.

Il giornalismo, in questo contesto, non è solo strumento di informazione, ma diventa promotore di un modello di sviluppo che guarda al futuro senza dimenticare le radici del territorio. Le storie di successo raccontate durante il festival, dai produttori locali ai giornalisti specializzati, testimoniano che il connubio tra cibo e narrazione può generare un impatto profondo, capace di trasformare le sfide in opportunità reali di crescita per la Sicilia e per le sue comunità.

Il Festival del Giornalismo Enogastronomico 2024 si è concluso con il lancio della “Carta di Galati”, un documento che ha avviato un importante confronto tra il Corecom Sicilia, la Federazione degli editori digitali e la Stampa parlamentare siciliana, con l’obiettivo di definire un percorso istituzionale a sostegno dell’editoria e dei giornalisti. Questa edizione ha visto, per la prima volta, il riconoscimento di premi a giornalisti, editori e imprenditori per il loro impegno nella valorizzazione del territorio, in linea con il tema centrale del festival, “Valore Territorio”.

Tra i premiati figurano:

  • Salvo Cataldo, giornalista
  • Antonio Campisi, enologo
  • Biagio Semilia, editore e CEO di Digitrend
  • Giacomo Emanuele, imprenditore
  • Pino Drago, ristoratore

Questi riconoscimenti testimoniano l’importanza del giornalismo e dell’imprenditoria nella promozione delle eccellenze locali e nel supporto al racconto del territorio siciliano.

L’organizzazione del festival è stata curata dall’associazione culturale Network, in collaborazione con la Stampa parlamentare sicilianaDigitrend, e Advisor digitali, con il supporto della Presidenza dell’Ars e del Dipartimento Risorse Agricole della Regione Siciliana e dell’assessorato regionale alle Attività produttive.

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