Femminicidio: un fenomeno “A”normale. Dati allarmanti. Ecco come si può sconfiggere. Lombardia e Calabria le regioni più violente…
Nel 2022 la maggior parte della nazionalità delle donne uccise è Italiana (80%); delle donne immigrate (20%) segnaliamo che il più alto numero proviene dall’Est Europa (50%).
Per quanto riguarda l’età il gruppo più numeroso ha un’età compresa fra i 41 e i 50 anni (19%). Si evidenzia il 15% della fascia di età fra i 71 e gli 80 anni e il 13% fra i 51 e i 60 anni.La Regione con il maggior numero grezzo di femminicidi è la Lombardia, mentre la Regione con il tasso più alto di femminicidi è la Calabria (0,59). Le donne sono uccise per lo più in ambito affettivo-domesticofamiliare (93%). Le modalità di uccisioni fanno emergere il profilo primitivo del criminale. Le armi prevalentemente utilizzate sono l’arma da taglio (35%) e l’arma da fuoco (22%).
Prevenzione: a) Attraverso le campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e in altri luoghi delicati e nelle situazioni delicate; b) Formazione specifica di tutti gli/le operatori/trici (operatrici/tori centri, psicologhe/gi, avvocate/ti, assistenti sociali, magistrati, forze dell’ordine) anche per evitare l’utilizzo di teorie scientificamente non accreditate come la PAS.
Protezione e sostegno: a) Migliorare e implementare le reti presenti ampliando il coordinamento fra tutti i servizi presenti in un dato territorio (CAV, CR, Centri sindacali, servizi sociali, ASL, forze dell’ordine). Favorendo a livello istituzionale una mappatura di tutti i servizi esistenti per monitorare la qualità del servizio offerto; b) Favorire percorsi di empowerment economico, lavorativo e di autonomia abitativa delle donne; c) Monitorare le strutture e le case famiglie per i minori.
Punizione: a) Bisogna garantire la tutela delle donne vittime di violenza; b) Valutazione e gestione del rischio; c) Favorire i provvedimenti che allontanino l’uomo violento dall’abitazione familiare. Attualmente è prevalentemente la donna che, in situazioni di pericolo, cerca rifugio nelle case apposite, lasciando la sua abitazione.
A cura di Daniela Carfì
Si ringrazia Scarpinando di Caltagirone