Fate attenzione, il ragno violino e la rarità velenosa al momento tutta la Sicilia è invasa

Si prova una sensazione, come riporta newsicilia.it, che oscilla tra la paura e l’istinto di liberarsi di quell’insetto che tanto sta facendo discutere e che tanto si fa vedere in Sicilia, vale a dire il ragno violino.

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Il suo vero nome è Loxosceles rufescens, una specie di aracnide che ha un morso velenoso anche per l’uomo. In quest’ultimo periodo, a causa del caldo, la loro presenza è frequente nelle abitazioni dei cittadini siciliani, proprio per ripararsi dal calore estivo.

Il primo caso di morso di ragno violino nel territorio siculo si è verificato nel dicembre 2016 all’ospedale Umberto I di Enna, quando una donna anziana è stata colpita dall’animaletto ritrovandoselo nel proprio letto. Ha riportato un forte gonfiore al volto, provocandole un grave danneggiamento dei tessuti nei pressi dell’occhio: non riusciva nemmeno a vedere.

Recentemente, nel Catanese, si è verificato un episodio simile: più precisamente a Biancavilla, dove una donna è dovuta ricorrere a un intervento chirurgico dopo il morso ricevuto. È uno dei casi che ha suscitato scalpore, visto che il danno provocato dall’aracnide sarebbe molto raro.

Si trova vicino alle aree urbane e si nasconde nella biancheria, nelle fessure, nel retro dei mobili, nelle scatole o nei battiscopa. È riconoscibile grazie al disegno oscuro che ricorda proprio il violino: è un insetto notturno che la mattina fa il suo corso, nascondendosi nelle fessure. Di colore marrone-giallastro e con lunghe zampe, può raggiungere le dimensioni anche di 9 millimetri ed è uno dei ragni più velenosipresenti in Italia.

Secondo alcuni studi, è un aracnide che non assume atteggiamenti aggressivi, anzi: sembra essere molto timido e disinteressato, ma sa difendersi quando si sente oppresso o chiuso in alcuni spazi, reagendo appunto con morsi. Questi ultimi non hanno un effetto immediato, ma si rivedono sulla pelle soltanto dopo qualche ora, su per giù otto, con la persona colpita che ha lo stimolo di grattarsi poiché ferita pruriginosa, oltre che dolorosa.

Nello specifico, il sito del morso diventa rosso e si forma una bolla piena di liquido al centro, che appare biancastro. Quando la vescica scoppia, la zona forma una grande ulcera che può estendersi più in profondità nel tessuto.

Si può comprendere di essere stati morsi in base ad alcuni sintomi, che possono essere febbre, nausea o agitazione.

Per correre ai ripari, di solito la parte interessata dev’essere lavata con acqua fredda e sapone neutro, mettendo prima del ghiaccio e poi correndo immediatamente in ospedale o nella guardia medica più vicina.

Successivamente è importante il bendaggio per evitare che il veleno possa confluire in parti più delicate e rischiose come il cuore. È consigliato anche assumere farmaci senza prescrizione come il paracetamolo o il naprossene per alleviare il dolore.

I consigli sono quelli di tenere il letto distanziato dal muro e le lenzuola sollevate dal pavimento per evitare che il ragno, sentendosi imprigionato, possa mordere una persona.

Soprattutto, per quanto possa essere possibile, è bene catturare il ragno e portarlo in ospedale per dare possibilità ai medici di capire sin da subito di cosa potrebbe trattarsi e fornire delle cure specifiche per la pronta guarigione, evitando paure e – soprattutto – qualche intervento chirurgico molto pericoloso.

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