Emergenzia talassemia: Agrigento in prima linea

Stanziati 52mila euro per dispositivi salvavita mentre le farmacie denunciano rimborsi insufficienti

Crisi dei presidi per talassemici: l’ASP di Agrigento interviene d’urgenza

In risposta a una crescente crisi nell’erogazione di dispositivi medici essenziali per i pazienti talassemici, l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Agrigento ha recentemente deliberato un provvedimento urgente. La misura prevede l’acquisto diretto di dispositivi “salvavita” necessari per il funzionamento delle pompe infusionali utilizzate nella terapia ferrochelante, fondamentale per il trattamento della talassemia.

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Un investimento necessario

Il provvedimento, del valore di oltre 52.000 euro, consentirà l’acquisizione di 6500 kit infusionali, 6500 filtri, 3300 siringhe da 20ml e 3300 siringhe da 30ml. Questi dispositivi saranno distribuiti gratuitamente ai pazienti, colmando un vuoto assistenziale critico nella provincia.

Il direttore generale dell’ASP, Giuseppe Capodieci, ha commentato: “Abbiamo deciso di intervenire facendoci carico dell’acquisto dei dispositivi da destinare gratuitamente all’utenza per tutelare la salute e la serenità dei pazienti affetti da talassemia.”

Le radici del problema

La situazione è il risultato di un prolungato disaccordo economico tra le farmacie private e la Regione Siciliana. Pietro Amorelli, presidente dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Agrigento, ha spiegato che le farmacie hanno fornito questi dispositivi per anni, sopportando perdite significative a causa di prezzi di rimborso regionali inadeguati.

“I dispositivi vengono acquistati dalle farmacie a prezzi mediamente tre o quattro volte superiori rispetto al prezzo regionale, inspiegabilmente fermo da troppi anni,” ha dichiarato Amorelli. “Questo si traduce in una perdita per la farmacia di almeno 100-150 euro per ogni fornitura.”

Proposte per una soluzione a lungo termine

L’Associazione ha avanzato diverse proposte all’Assessorato della Salute della Regione Sicilia per risolvere la situazione, tra cui:

1. La distribuzione diretta dei presidi da parte dell’ASP, seguendo l’esempio di altre province siciliane.
2. Una revisione completa dei prezzi del Nomenclatore Tariffario Regionale, fermi da circa 15 anni.
3. Un intervento temporaneo dell’ASP per rimborsare alle farmacie la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso regionale.

Guardando al futuro

Mentre l’intervento dell’ASP di Agrigento offre un sollievo immediato ai pazienti talassemici, la situazione evidenzia la necessità di una soluzione strutturale a livello regionale. Il caso mette in luce le sfide che il sistema sanitario locale deve affrontare nel bilanciare le esigenze dei pazienti con le realtà economiche delle farmacie private.

Resta da vedere come la Regione Siciliana risponderà a questa crisi e se verranno implementate misure a lungo termine per prevenire situazioni simili in futuro. Nel frattempo, i pazienti talassemici della provincia di Agrigento possono tirare un sospiro di sollievo, sapendo che i loro trattamenti vitali sono assicurati, almeno per il momento.

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