Emergenza Coronavirus, a Napoli 249 disertori sanitari

Emergenza Coronavirus, a Napoli 249 disertori sanitari: la paura e certificati medici per non combattere in corsia durante l’emergenza nazionale

Emergenza Coronavirus. In questo momento tutto il territorio italiano sta combattendo contro un nemico così piccolo e invisibile che cerca di metterlo in ginocchio. L’esercito schierato per proteggere tutta la popolazione è formato da centinaia di migliaia di medici ed infermieri che lottano, attraverso turni massacranti e situazioni che mettono a rischio la loro salute psico-fisica. Dopo anni di studi, prima di adempiere alla professione, per molti grande passione,si fermano un attimo per recitare il giuramento di Ippocrate, e prendere piena consapevolezza dei diritti e doveri, professionali e morali, cui vanno incontro.

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La lotta al COVID-19 ha permesso a ragazzi molto giovani di scendere in campo con ancora la corona d’alloro in testa, ma non tutti i veterani danno il buon esempio. Nella regione Campania si registrano quasi 500 casi positivi al virus, di cui circa 170 solo a Napoli, ma un dato rilevato preoccupante è l’assenza di ben 249 operatori sanitari e medici dell’ospedale Cardarelli che si sono messi in malattia – presumibilmente ingiustificata- durante questa emergenza sanitaria.

«Vigliacchi da licenziare subito» questo è l’appellativo di De Magistris, pieno di ira ed accompagnato dall’indignazione di tutta la nazione.  Di fatti, risulta vergognoso che chi ha giurato «di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale», sfrutti dei certificati di malattia per abbandonare il posto di lavoro in un momento di tale emergenza.

«Per loro solo commiserazione» ha aggiunto il direttore dell’ emergenza sanitaria. Al popolo italiano è stato chiesto di rimanere a casa per arginare il contagio, e tutti siamo stati rassicurati che in corsia personale specializzato si prende cura dei malati. Ma se chi dovrebbe restare in corsia è a casa, a chi possiamo affidare la nostra salute? Ci auspichiamo che il governo metta in pratica dei provvedimenti per i disertori di questo momento cruciale.

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