Nei giorni scorsi, personale della polizia di Stato ha effettuato controlli mirati a contrastare l’illegalità diffusa nel quartiere di Librino e in località Vaccarizzo con particolare riferimento alla tutela degli animali, alla repressione dello sfruttamento del lavoro minorile e alla tutela della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Particolare rilievo assume il controllo di un canile/rifugio che ospita 55 cani e altri animali quali cavalli, pecore, oche, capre, bue e maiali che, così come accertato durante il controllo di polizia, venivano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.
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A tal riguardo, si evidenzia il totale disinteresse verso i citati animali nonché la totale trascuratezza con cui i 2 conduttori gestivano detto rifugio; nello specifico, mancava l’acqua e, nelle gabbie ove presente, la stessa era putrida, esposta al sole e all’interno vi erano finanche animali morti quali scarafaggi e simili, rileva anche la mancanza di cibo e taluni cani erano legati con una catena e, infine, costretti a vivere in luoghi con escrementi e sporcizia pregressa.
I due gestori, alla luce di quanto riscontrato, sono stati indagati in stato di libertà ai sensi dell’articolo 727 del codice penale, per detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e gli stessi, a fronte dell’evidenza dei fatti, ammettevano le proprie responsabilità provvedendo, dietro diffida da parte dei poliziotti, a ripristinare le condizioni di benessere di detti animali.
Gli indagati hanno riferito di ospitare cani affidatigli da enti comunali e provenienti da situazioni di maltrattamento e, infine, hanno riferito di percepire donazioni economiche per la cura degli stessi e, a fronte di ciò, sono privi del relativo registro attestante dette elargizioni.
Ulteriore fatto di rilievo, riguarda il controllo presso un supermercato dove è stata accertata la presenza di lavoratori non in regola tra cui un minore.
Nello specifico in detto supermercato sono state riscontrate anche violazioni in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro e, per tale motivo, i titolari dell’attività sono stati indagati in stato di libertà per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro previsto dall’articolo 603 bis del codice penale che prevede la pena della reclusione sino a 8 anni e, nel caso riscontrato e cioè sfruttamento del lavoro minorile, è previsto finanche un aumento della pena sino alla metà.
Il titolare del negozio, è stato indagato anche per reati in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Per quanto di competenza e al fine di comminare eventuali ulteriori sanzioni, sono stati informati i competenti enti dell’ASP e del Comune di Catania.