Don Maurizio Patriciello è il parroco della chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano, Napoli, noto per le sue battaglie contro la camorra e contro la devastazione ambientale nella Terra dei fuochi.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Da mesi due clan di camorristi locali sono in guerra e combattono a suon di bombe e omicidi, ma soprattutto di minacce: nelle scorse settimane Don Maurizio Patriciello ha trovato una bomba carta davanti alla sua chiesa nel giorno del compleanno, mentre il comandante della polizia locale – Biagio Chiariello – ha trovato sotto il suo comando un manifesto funebre col suo nome e con data di morte per il 10 marzo.
In seguito a queste azioni, Padre Patriciello decide di firmare il testamento: “Vi confido una cosa, ho poco fa firmato il mio testamento. Abbiamo messo tutto in conto quando siamo diventati sacerdoti, avessi voluto una vita comoda, non avrei fatto il prete”.
In seguito a questi eventi, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime di mafia, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha partecipato al corteo di Napoli insieme ad associazioni e cittadini manifestanti: “è necessario continuare ad alzare la voce contro la criminalità organizzata e ricordare le persone che hanno sacrificato la propria vita in questa lotta. Nel pomeriggio tornerò a Caivano per portare nuovamente sostegno a don Patriciello e a tutta la comunità, ascoltando cittadini, famiglie, imprenditori”.
Proprio a Caivano ieri, durante l’ennesimo incontro sulla legalità, una donna si è rivolta a Padre Patriciello con toni apparentemente pacati affermando: “Non deve giudicare i camorristi. Deve avvicinarli alla Chiesa”. Ma continua: “Le persone devono misurare le parole. Lei deve misurare le parole e non succede nulla. Il giorno in cui lei misurerà le parole, non succederà più nulla”.
Alle parole della gentil donna tuona il Presidente Giuseppe Conte, alzandosi dalla sedia con elevato tono di voce: “Ma lei è venuta qui a dire a Don Maurizio di misurare le parole? Ma cos’è? Una minaccia mafiosa? È una minaccia mafiosa e la fa qui, davanti a tutti noi! Ma chi l’ha mandata!? Fuori di qui insieme ai suoi amici”.
In un post su Facebook, il Presidente del Movimento 5 Stelle ha commentato: “Non volteremo le spalle ai cittadini di Caivano, non volteremo le spalle a don Patriciello dopo le minacce che ha ricevuto dai clan della camorra. Oggi sono tornato qui e ci tornerò ancora, perché le persone che si impegnano per ridare speranza ai giovani che vivono in realtà in cui è facile perderla meritano il nostro costante sostegno. Quello di oggi pomeriggio è stato un confronto vero e sentito, in cui ho potuto toccare con mano anche le resistenze all’azione di chi non abbassa la testa. Il Movimento 5 Stelle farà pressione sul Governo per azioni concrete a tutela di questo territorio e per offrire opportunità di riscatto ai giovani che vogliono costruire qui il proprio futuro”.