CRONACA MESSINA – Operazione “AcqueWin” arrestato un avvocato e divieto di dimora per l’ex dirigente comunale, per reati di peculato e corruzione
CRONACA MESSINA. Arrestato dai finanzieri del Comando Provinciale di Messina, un noto avvocato e notificato un divieto di dimora nel comune di Taormina a un ex dirigente comunale, entrambi ritenuti responsabili a reati di corruzione e peculato, per essersi appropriati di somme relative al servizio idrico.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!L’operazione consegue da una complessa attività d’indagine, eseguita dai militari di Taormina e coordinata dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Messina, che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina.
Sono stati anche sequestrati beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 800mila euro.
Le indagini hanno consentito di accertare che il noto avvocato, nella qualità di incaricato dall’Amministrazione comunale alla riscossione delle somme dovute per la fornitura dell’acqua nei confronti degli utenti morosi, unitamente al responsabile dell’area Servizi Generali e dell’Ufficio Riscossione del Servizio acquedotto del comune di Taormina, hanno omesso di versare nelle casse comunali gli importi riscossi per il pagamento delle utenze idriche, accaparrandosi un importo vicino al milione di euro.
L’attività investigativa trae origine dall’analisi di dati acquisiti dalle Fiamme Gialle taorminesi nell’ambito di una verifica fiscale nei confronti del professionista e ha evidenziato come l’ex dirigente comunale, in cambio di denaro del valore pari a circa 26mila euro, si fosse sottomesso all’avvocato. Nella perquisizione della dimora dell’ex dirigente comunale, è stato ritrovato e sequestrato un “pizzino”, rappresentativo della giustificazione concordata tra i due soggetti.
L’avvocato ha omesso la prevista attività di controllo, giungendo anche a inserire nel sistema informatico comunale “AcqueWin” ha negoziato direttamente sul suo controcorrente gli assegni degli utenti morosi, ovvero si faceva pagare in contanti. Ma la cosa ancora più grave, appare come tale strutturata e indisturbata attività di sistematica appropriazione di denaro pubblico risultasse nota a molti impiegati della macchina comunale della Perla dello Jonio, ma come le cronache giudiziarie registrano, l’omertà e la connivenza dei pubblici dipendenti divenivano il volano del perpetrarsi, nel tempo, delle condotte illecite.
Secondo l’ipotesi d’accusa oggi svelato, ha consentito al legale di riuscire a mantenere l’incarico sin dal 1995 nonostante i vari avvicendamenti delle amministrazioni comunali, continuando in maniera indisturbata nella sua azione criminogena. Per tanto, considerato il valore probatorio degli elementi raccolti, il rischio di reiterazione delittuosa da parte degli indagati, l’autorità giudiziaria peloritana ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’avvocato e il divieto di dimora nel comune di Taormina nei confronti dell’ex dirigente comunale, prevedendo, il sequestro per equivalente delle somme costituenti il profitto di peculato e il prezzo della corruzione, per un importo pari a 817mila euro.
Nella mattinata, i finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento e sequestrato 3 unità immobiliari del professionista e le somme maturate dall’ex dirigente comunale.
Foto articolo: immagine di repertorio
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