Stato di emergenza
Dal luglio 2021, quando un incendio doloso ha distrutto l’impianto di selezione dei rifiuti, l’azienda naviga in acque agitate. I dipendenti sono in cassa integrazione, che scadrà il 31 dicembre 2024, creando un’urgenza palpabile.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Un tavolo di crisi
All’incontro hanno partecipato:
– Sindaci del territorio
– Presidente della SRR Kalat Ambiente
– Amministratore Unico di Kalat Impianti
– Rappresentanti sindacali (Fp Cgil e Ft Cisl)
– Lavoratori dell’azienda
L’obiettivo principale: trovare una soluzione per proteggere i posti di lavoro.
Ostacoli burocratici
Nonostante la Regione Siciliana abbia stanziato i fondi per la ricostruzione dell’impianto, confermati con una delibera di Giunta del 23 luglio, la burocrazia rallenta il processo. “Ci sono ancora passaggi amministrativi da completare prima di poter iniziare i lavori,” spiega una fonte interna.
Piano d’azione
I partecipanti hanno concordato una strategia su più fronti:
1. Contattare il Ministero del Lavoro e la Regione Siciliana
2. Richiedere un incontro urgente con il Prefetto
3. Istituire un tavolo prefettizio con tutte le parti interessate
“Vogliamo accelerare il finanziamento per la ricostruzione e trovare soluzioni per prolungare gli aiuti ai lavoratori,” afferma un rappresentante sindacale.
Prospettive future
La situazione rimane tesa, con il futuro di 37 famiglie in bilico. La corsa contro il tempo è iniziata, e le prossime settimane saranno cruciali per il destino di KalatImpianti e dei suoi lavoratori.
“Siamo determinati a non lasciare indietro nessuno,” promette l’Amministratore Unico di KalatImpianti. “Faremo tutto il possibile per ricostruire e ripartire più forti di prima.”