Crisi idrica in Sicilia: le richieste di Confagricoltura per l’invaso Ponte Barca

La Sicilia soffre di una crisi idrica senza precedenti. La siccità sta mettendo in pericolo la sopravvivenza di centinaia di aziende agricole, aggravata dall’impossibilità di utilizzare adeguatamente le poche risorse ancora disponibili negli invasi regionali. E’ il caso di Ponte Barca, situato a Paternò. Le risorse idriche, fondamentali per il settore agricolo, sono bloccate da ostacoli burocratici e resistenze ideologiche, mentre il fenomeno dei furti d’acqua dallo stesso non sembrano sopirsi.

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L’intervento di Confagricoltura

Il 29 agosto 2024, presso il Genio Civile di Catania, si è svolto un incontro tecnico a cui ha partecipato Confagricoltura Catania, rappresentata dal Vice Presidente Enzo Romeo. L’organizzazione ha chiesto un intervento immediato da parte della Protezione Civile per riparare le perdite dell’invaso, permettendo così l’erogazione di 400-500 litri di acqua al secondo alle aziende agricole. È stata inoltre sollecitata una deroga all’Autorità di Bacino per facilitare i lavori.

Opposizioni e blocchi

Nonostante la gravità della situazione, l’intervento richiesto è bloccato da cavilli burocratici e dall’opposizione di associazioni ambientaliste, preoccupate per l’impatto ambientale. Romeo ha espresso il suo sconcerto, affermando: “è una situazione incredibile che condanna a morte centinaia di aziende agricole in nome di lacci e lacciuoli burocratici e veti ideologici, malgrado ci siano le somme per poter operare gli interventi richiesti.

Confagricoltura non si arrende

Confagricoltura Catania non intende arrendersi. Romeo ha ribadito la volontà dell’organizzazione di continuare a lottare per salvare le aziende agricole catanesi e l’economia locale: “siamo allibiti, ma non ci arrendiamo  non ci  fermeremo fino a quando non  si realizzeranno tutte le misure utili a salvare le aziende  agricole catanesi, e il relativo indotto economico,  dalla morsa di una siccità senza precedenti.”
Questa crisi idrica non è solo un problema locale, ma un segnale d’allarme per tutta l’Italia, che evidenzia l’urgenza di una gestione più efficiente delle risorse naturali in un contesto di cambiamenti climatici sempre più estremi.

Futuro dell’agricoltura a rischio

Il futuro dell’agricoltura dell’area è dunque a rischio. La speranza è che le autorità competenti riconoscano la gravità della situazione e intervengano con tempestività. Intanto, Confagricoltura Catania continua a battersi, non solo per l’acqua, ma per la sopravvivenza di una comunità agricola che non è disposta a cedere alla desertificazione e all’abbandono.

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