Covid-19, “La scienza sconfiggerà il virus”: parla un professore italiano

Covid-19, “La scienza sconfiggerà il virus”: parla un professore italiano che, lavorando negli USA, ha dimostrato come il Covid-19 sia destinato a fallire.

Covid-19. In questi giorni così difficili è molto semplice perdere le speranze. Potremmo lasciarci andare allo sconforto. Niente invece di tutto questo per un professore italiano che lavora negli USA. Infatti, lui stesso ha dimostrato che il Covid-19 è destinato a fallire sotto gli attacchi della scienza.

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Il professore è un medico e ricercatore italiano che lavora in America e si chiama Guido Silvestri. Nel dettaglio, lui stesso, in un clima totale di preoccupazione, avrebbe dimostrato che il virus sia destinato a fallire molto presto. Lo stesso professore ha inoltre pubblicato un post sul profilo Facebook che è diventato virale. Pertanto, riportiamo il post:

Riflettevo sul fatto che, a differenza di HIV – un nemico enormemente più insidioso che in trent’anni ha fatto 35 milioni di morti e per il quale non abbiamo ancora né una cura definitiva né un vaccino – SARS-CoV-2 è un virus incapace di nascondersi (in termini tecnici: di integrarsi nel genoma dell’ospite) e non molto bravo a mutare, quindi rimanendo molto più vulnerabile alla risposta immune dell’ospite. Per cui, se è purtroppo inevitabile che COVID-19 farà ancora molti morti nelle prossime settimane e forse mesi, è ancora più chiaro che sarà presto SCONFITTO dalla nostra capacità di studiarlo e neutralizzarlo.

Vivendo immerso a tempo pieno in questa lotta frenetica contro il nuovo virus – ed essendo in costante contatto con i più grandi esperti al mondo in questo campo – potrei veramente scrivere pagine e pagine sui progressi che facciamo quotidianamente. Progressi di cui sui media si parla abbastanza poco e spesso in modo confuso – mentre si sprecano i titoloni di giornali e TV sulle brutte notizie. Siccome è tardi e sono stanco, dirò solo alcune delle cose che si stanno facendo, in sintesi, e un po’ alla rinfusa.

Ogni giorno che passa aumenta la nostra conoscenza del virus, della malattia e dei meccanismi patogenetici (come anche di quelli protettivi). I test virologici e sierologici per determinare la presenza del virus e lo stato dell’immunità anticorpale diventano sempre più specifici e sensibili. Si sperimentano di continuo nuovi farmaci antivirali (attenzione* a EIDD-2801) ed al contempo farmaci che bloccano la risposta iper-infiammatoria che è alla base delle più gravi complicanze polmonari (attenzione* a baricitinib). Si sviluppano anticorpi monoclonali neutralizzanti per uso terapeutico mentre si studia l’effetto curativo del plasma dei pazienti “guariti”. Diversi candidati vaccini sono testati sui modelli animali e andranno presto in fase clinica. Il tutto mentre i nostri amici rianimatori, infettivologi, pneumologi etc diventano sempre più bravi a gestire le complicanze severe di COVID-19.

Foto articolo: Corriere di Bologna

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