Coronavirus, “Nessuna tutela dallo Stato”: parla l’imprenditore italiano Orazio Tomarchio de La Truccheria Cherie con 10 franchising in tutta la Sicilia.
Coronavirus. Ecco le parole di Orazio Tomarchio, imprenditore italiano e Make Up Artist de La Truccheria Cherie con 10 franchising in tutta la Sicilia. “Quello che sta succedendo in queste ore sembra paradossale – dichiara Tomarchio – Nessuna tutela da parte dello Stato alla nostra categoria merceologica. Che senso ha aprire le profumerie? Chi verrà a comprare? Sembra una banale scusa da parte dello Stato per non garantire, una volta rientrata l’emergenza, aiuti economici alla nostra categoria”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale il Governo ha emanato ieri 11 marzo 2020 un nuovo decreto. E tra i negozi che potranno rimanere aperti ci sono le profumerie. Una scelta ingiusta secondo gli operatori del settore che sembra suddividere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.
“Dopo vent’anni di sacrifici per costruire la mia azienda-senza – continua Tomarchio – l’aiuto di nessuno rispettando tutte le regole adesso devo assistere ad una decisione senza senso. Ci sentiamo quasi sbeffeggiati dal Governo. Dietro la mia azienda ci sono giovani siciliani che non tenacia e coraggio hanno deciso di affrontare tutte le difficoltà e fare una scommessa imprenditoriale. I negozi di Franchising sono distribuiti in tutta la Sicilia e questa situazione riguarderà più di 30 famiglie. Un coinvolgimento a catena che colpirà lavoratori, fornitori e banche. La nostra paura più grande è che una volta rientrato l’allarme noi non rientreremo nella distribuzione dei sussidi e degli indennizzi per poter riprendere le nostre attività. Non possiamo stare a guardare”.
L’imprenditore Tomarchio, quindi, a capo del brand CHERIE lancia un appello a nome di tutti gli operatori del settore, alle forze politiche istituzionali siciliane per sostenere il sacrificio che le imprese stanno sopportando per effetto dell’emergenza.
Riceviamo e pubblichiamo