Coronavirus, la lettera della turista bergamasca in quarantena a Palermo: “In hotel ci coccolano” scrive con una certa emozione
Coronavirus. Ecco la versione integrale della lettera scritta dalla turista bergamasca in quarantena a Palermo.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!«Siamo partiti da Bergamo venerdì 21 febbraio, giorno del mio compleanno, quando non era ancora scoppiata l’emergenza virus. Rivivo la felicità di essere per la prima volta a Palermo. Il viaggio in Sicilia era il mio regalo di compleanno, mi godevo minuto per minuto la bellezza di questa città, di questa isola, ricca di secoli di storia e di testimonianze artistiche. Ero anche molto felice di incontrare i palermitani. Voglio bene ai miei amici siciliani che vivono a Bergamo: sono persone straordinarie.
Ho un magnifico ricordo di una collega d’ufficio siciliana: minuta di corporatura, gigantesca di carattere: leale, risoluta, forte! Mentre godevamo dei mosaici bizantini (e non solo quelli), iniziavano ad arrivate notizie allarmanti da casa: tutti erano preoccupati ed in parte spaventati. L’ultimo momento felice è fissato dalla foto di lunedì a Cefalù. Mi godevo ogni sfumatura del tramonto sul mare consapevole di essere una persona fortunata. Ma di notte abbiamo scoperto di aver portato con noi il virus: sgomento, paura per la nostra salute e dispiacere per Palermo, per aver portato il virus.
I miei tamponi sono sempre risultati negativi. Il pensiero è andato a tutte le magnifiche persone incontrate durante il tour, ho chiesto mentalmente scusa a ognuno. Ripenso al nostro autista, all’uomo “della giacca gialla”, ai ristoratori, alle guide: vorrei rassicurarli e chieder loro di scusarci. In hotel da due parole gentili di una persona dello staff, ho compreso la vera grandezza dei siciliani e dei palermitani. Non nutrono rancore: hanno capito che è successo e scopro che il loro senso di ospitalità va oltre!
Per quanto è possibile in hotel ci “coccolano” anche se sono in quarantena come noi, lavorano per noi. I locali vicini ci mandano le loro specialità, ci fanno avere libri, una famiglia dirimpettaia ha preparato panelle per tutti e 28, vogliono farci sentire a casa e ci sono vicini; l’emozione è leggere “Sono le persone che fanno i luoghi”.
Il direttore dell’hotel parlando del loro impegno per noi dice “con amore” malgrado tutti i problemi che abbiamo e stiamo ancora procurando! AMORE è una parola grande che tocca dentro; così questa quarantena diventa un momento per riflettere su empatia, ospitalità, sui valori importanti della vita.
Con queste mie righe desidero esprimere la mia profonda gratitudine, il mio sincero ringraziamento alla Sicilia e a Palermo! In particolare all’hotel Mercure centro, al direttore e al suo personale. Un grazie di cuore ai nostri magnifici sette eroi!».
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