Comitato Parco Giochi di Caltagirone, lottava contro il degrado degli spazi pubblici per i bambini: “Niente è cambiato”. GUARDA FOTO

Quando una denuncia finisce nel dimenticatoio. Nell’aprile 2016 avevamo dato spazio alla denuncia del Comitato Parco Giochi di Caltagirone a proposito del degrado in cui riversano gli spazi ludici per i più piccoli. Lo riproponiamo, sperando che l’amministrazione ne possa prendere atto e finalmente intervenire.

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«Siamo un gruppo di persone che si sono incontrate in Rete, perlopiù madri e padri, zii e nonni, che condividono l’esigenza comune di far crescere i propri figli e affetti, in una maniera decorosa ed educativa. Abbiamo constatato l’assenza di luoghi di incontro e di divertimento per i più piccoli e per le loro famiglie».

Come ci raccontano, attraverso il social network e la rete in genere sono riusciti a mettere su una solida realtà: «Ci siamo organizzati con gruppo/pagina Facebook, indirizzo email e con il passaparola mediatico: abbiamo così raccolto un po’ di materiale tra foto, sopralluoghi, incontri alla villa, firme, disponibilità e confronto».

«Una campagna di sensibilizzazione sulle tematiche dell’infanzia è necessaria ed essenziale. I più piccoli non hanno la possibilità di farsi portavoce delle loro necessità, nè di votare. Non è possibile lasciare spazi abbandonati a sé stessi. Speriamo di essere ascoltati, non possiamo vivere in una città che cade a pezzi. Non è sano, e soprattutto non sono interventi costosi. Bisogna intercettare risorse da destinare alla Villa Comunale, ridonandole i lustri di una volta: gli animali all’interno del parco, i percorsi in mezzo alle rigogliose piante dei vialetti, un bambinopoli funzionante e perché no, un bel prato nella piazza del giardino pubblico. Un vero parco in cui trascorrere tempo di qualità con le proprie famiglie. Il comitato parco giochi vuole sensibilizzare sul fenomeno di degrado che attraversa la città: la mancanza di giochi o alternative ludiche all’aperto (pubbliche) per gli abitanti più piccoli del nostro territorio è sentore di incuria sociale: poca manutenzione e atti vandalici sono realtà difficili da digerire, soprattutto quando è necessario spiegarlo ai bambini, che nell’età in cui avrebbero bisogno di stimoli positivi e esempi di buon vivere, si trovano a fare i conti con giostrine decadenti e poco affidabili e con parchi in cui la vegetazione ha preso ormai possesso dei giochi. Il fenomeno è sicuramente sentore di decadimento della città. Purtroppo l’assenza di luoghi di svago adatti per bambini o adolescenti, si riscontra anche nelle abitudini dei più giovani che vedono sempre di più svanire i valori su cui dovrebbe essere fondata una società: gli atti vandalici ai danni delle giostrine o dei vasi della villa sono segnali da non sottovalutare, connessi alla noia dei più giovani che ricevono pochi stimoli dalla cosa pubblica».

«Questo comitato è un cosiddetto gruppo informale, formato da persone che hanno aderito alla causa, centinaia di membri su Facebook e una lista di adesioni sottoscritte. Il nostro è un esperimento sociale: sensibilizzare contenuti attraverso i social network e darne risonanza attraverso la rete stessa. L’obiettivo è quello di stimolare le istituzioni a offrire ai cittadini una città fruibile, pulita e sicura. Una città in cui i parchi giochi nei quartieri diventino stimolo e occasione di incontro e di gioco, una città che riesce a valorizzare il proprio patrimonio regalando dignità a ciò che era già esistente nel passato ma che necessita di continue attenzioni per restare in vita. Abbiamo contato all’incirca 11 parchi pubblici in condizioni fatiscenti e indecorose. Chiediamo che qualcuno si occupi di ristrutturare la nostra città rendendola fruibile anche ai più piccoli cittadini di Caltagirone e di conseguenza alle famiglie».

Oggi quel comitato sembra aver esaurito le forze, da tempo non si vedono post su Facebook che invitino alla riflessione, richiamino a ricomporre le fila in nome di un diritto che spetta ai più piccoli e di cui tutti ne siamo responsabili.

Chi voleva spegnere quella fiamma civile è riuscito nel suo intento, perché a volte il silenzio distrugge più delle opposizioni.

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