Comiso. Evadono, come quando lo fanno i prigionieri dalle carceri: dobbiamo pensare che quelli che qualcuno di noi prova ad “aiutare” si sentano, nonostante tutto, prigionieri? E se si, quale sarebbe la ragione, il motivo di questa convinzione.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Forse semplicemente “fanno quello che vogliono”: decidono di venire, abbiamo l’obbligo di “salvarli”, decidono di “evadere” e rimanere sul nostro territorio a fare quello che vogliono, in barba alle nostre leggi e, attualmente, alle misure di contenimento del contagio da Covid-19.
Valentina Raffa, per “Il Giornale”, ha reso note le evasioni di due gruppi di tunisini, nella giornata di venerdì, dalla struttura di contrada Cifali a Comiso: “Sono fuggiti due gruppi di tunisini, uno di 20 e l’altro di 27. Un finanziere in servizio nella struttura ha tentato di bloccare un migrante che ha reagito in maniera violenta per guadagnarsi la fuga.
Il finanziere ha riportato diverse ferite alle braccia. I tunisini in questione non avevano ancora terminato la quarantena e ora sono liberi di muoversi sul territorio nazionale visto che sono riusciti a fare perdere le proprie tracce. Soltanto la settimana scorsa erano fuggiti da questo centro altri 25 migranti in quarantena”.
Sarebbe il caso che la politica rivedesse i suoi piani di accoglienza perché, a quanto pare, certuni non cercano ospitalità, non cercano quell’accoglienza così per come la concepiamo noi.
Foto articolo: Franco Assenza