Cenere dall’Etna, la Regione è pronta a chiedere lo stato di emergenza

Quinta emissione di cenere in pochissimo tempo che si riversa sulle strade attigue all’Etna e sul vicino aeroporto, causando non pochi disagi a decine di comuni e ai cittadini.

Le dichiarazioni del Presidente Schifani
“Ho assicurato al presidente dell’ARS Gaetano Galvagno – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -, che mi ha segnalato i problemi causati della cenere dell’Etna, la disponibilità del governo regionale ad affrontare la tematica, nei modi e tempi opportuni, dopo una verifica del percorso giuridico-amministrativo percorribile.
Nel frattempo, per non lasciare nulla di intentato, visto che il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, mi ha già relazionato proponendo lo stato di emergenza, avanzerò formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento nazionale della Protezione civile.
Speriamo possa essere accolta quanto prima, visto che si tratta già del quinto episodio di emissione di cenere in brevissimo tempo.
Cocina mi ha informato che dal febbraio 2021 al febbraio 2022 ce ne furono oltre 50 e la richiesta di stato di emergenza non venne accolta, ma si ottennero 5 milioni di euro a seguito della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale“.

Città Metropolitana, Sindaci del comprensorio riuniti
La cenere vulcanica non è più un’emergenza, ma una realtà con cui convivere. Con questa consapevolezza, il sindaco metropolitano Enrico Trantino il 5 agosto scorso ha convocato nella sede della Città metropolitana di Catania i sindaci del comprensorio etneo per proporre un piano strategico e a lungo termine che superi le soluzioni emergenziali. La soluzione prospettata prevede una ottimizzazione dei costi, ammortizzati nel tempo, ricorrendo all’acquisto dei mezzi utili alla pulizia delle strade, dei tombini e delle grondaie degli edifici scolastici: aspiratori a risucchio, bobcat con spazzoloni e camion con cestello. Acquistati dalla Città metropolitana, coordinati dalla protezione civile e messi di volta in volta a disposizione dei Comuni che ne avranno bisogno. Attrezzature tecniche più idonee, non più prese in affitto, come è stato fatto sino ad ora, affinché i sindaci potranno risparmiare milioni di euro e non attingere più ai fondi fuori bilancio.

Il sindaco metropolitano Enrico Trantino ha abbandonando la logica dell’emergenza per abbracciare invece quella di una strategia globale, che permetterà di intervenire nell’immediato e risparmiare denaro in futuro, senza aggravare i Comuni con costi aggiuntivi. I sindaci dei comuni etnei, hanno accolto favorevolmente e con spirito collaborativo la proposta avanzata, consapevoli che una strategia comune e preventiva possa essere la soluzione più corretta per affrontare i problemi derivanti dalla cenere vulcanica. Hanno inoltre proposto, anche per ragioni di salute pubblica dovute alla presenza nell’aria di polveri irritanti per l’apparato respiratorio, la costituzione di un fondo permanente “emergenza cenere”, al quale attingere a rotazione con immediatezza in caso di necessità.

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