È in programma domani, giovedì 9 maggio, a partire dalle ore 9.00, presso il Palazzo della Regione (Via Beato Bernardo, 5), la conferenza conclusiva e la mostra-evento del Progetto “L’insostenibile violenza dell’essere: noi siamo futuro” promosso e organizzato dal Distretto Sanitario e dall’Ufficio Educazione alla Salute di Catania, e dall’UOC Cure primarie.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Il progetto, incentrato sui temi del rispetto e della legalità, ha visto il coinvolgimento delle II classi degli Istituti “Fermi-Eredia”, “Emilio Greco” e “Lombardo Radice” di Catania.
Alla conferenza interverranno: il commissario straordinario dell’Asp di Catania, dr. Maurizio Lanza, il direttore sanitario dell’Asp di Catania dr. Gaetano Mancuso, il direttore del Distretto sanitario di Catania, dr. Franco Luca, il direttore dell’UOC Cure primarie, dr. Domenico Torrisi, il Provveditore agli studi di Catania, dott. Emilio Grasso, il commissario capo tecnico del compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni Sicilia Orientale, dott. Letterio Freni, il presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, dr. Diego Piazza, e i rappresentanti delle associazioni “Rinascendo”, “Calypso”, “Centro ascolto delle donne Zafferana Etnea” e “Ad Maiora C. Scalisi”.
L’incontro sarà moderato dalla dott.ssa Marina A. Intelisano, sociologa, e dalla dr.ssa Serafina Strano, medico, dirigenti dell’Ufficio Educazione alla Salute di Catania che hanno implementato il progetto.
Sono stati oltre 200 gli alunni che hanno partecipato alle attività (2 classi per ciascun Istituto) e 25 i docenti interessati. Fra i momenti formativi, sono da segnalare gli incontri con l’attrice Lucia Sardo e con l’avv. Pilar Castiglia, presidente del Centro antiviolenza “Calypso”.
Obiettivo degli interventi, condotti dalla dott.ssa Intelisano e dalla dr.ssa Strano, è stata la promozione della cultura della non violenza, della legalità e di stili di vita relazionali positivi.
«Con questo progetto – spiega la dott.ssa Intelisano – abbiamo inteso favorire e incoraggiare simboli e modelli culturali alternativi alla violenza, sintomo di patologia sociale che entra nelle nostre case sotto forma di spettacolo, immagini di ogni genere, scenari di guerra, omicidi e femminicidi, creando inevitabilmente abitudine, indifferenza e rassegnazione. In collaborazione con le Istituzioni scolastiche e le Forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro prezioso contributo, abbiamo inteso riattivare, invece, modelli e processi di trasmissione e cambiamento socio-culturale fondati sul rispetto della legalità e sulla non violenza».
«Nella mostra-evento saranno esposti i prodotti didattici e gli elaborati degli alunni – aggiunge la dr.ssa Strano -. Sarà un momento di incontro di tutte le scuole che hanno partecipato al progetto e un’occasione per dare voce alle istanze profonde delle giovani generazioni nella rappresentazione di un mondo più giusto e che rifiuta la violenza. I riscontri formativi sono stati davvero significativi».
Fra i temi affrontati e discussi con gli alunni: il bullismo, il cyber-bullismo, la violenza di genere… nel quadro delle azioni previste dal Piano sanitario regionale, dal Patto educativo di corresponsabilità, dalla legge 107/2005 (che valorizza l’educazione interculturale e l’educazione alla pace) e dalla legge 71/2017 (che stabilisce le norme per contrastare il fenomeno del bullismo in tutte le sue manifestazioni con azioni a carattere preventivo, associando di conseguenza l’attuazione di interventi nell’ambito delle Istituzioni scolastiche).
Le attività progettuali continueranno anche nell’anno scolastico 2019-20 e vedranno anche il coinvolgimento delle famiglie.