Catania: rubava i cellulari ai passanti, arrestato 27enne

Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa in data 17 luglio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, nei confronti di  un giovane 27enne di nazionalità straniera, in quanto gravemente indiziato della commissione di due rapine, di cui una con lesioni personali aggravate, nonché di un furto con destrezza.

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Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione II Criminalità Straniera e Prostituzione della locale Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire in relazione all’attuale fase del procedimento, elementi che hanno consentito  al G.I.P. di avallare le ipotesi accusatorie e che dimostrerebbero come il soggetto in questione , in un periodo compreso  tra  marzo e maggio 2024, avrebbe consumato, in un’area limitrofa alla Stazione Centrale, i  seguenti reati:

il primo dei quali risale alla sera del 27 marzo u.s., quando due uomini, avvicinati da un soggetto straniero, venivano, al fine di sottrarre un cellulare, continuamente colpiti con pugni, riportando entrambi lesioni e rendendo necessario per il  più giovane il trasporto in ospedale;

il secondo dei quali si colloca pochi giorni dopo, vittima una donna, distratta con un pretesto, nell’atto in cui si accingeva ad entrare in chiesa per assistere ad una messa e poi derubata con destrezza di un telefono cellulare, custodito nella tasca del giubbotto;

il terzo ed ultimo dei fatti di reato commesso in una tarda serata di fine maggio, in danno un uomo, sorpreso nell’atto di rincasare,  allorché dopo essere stato avvicinato con il pretesto di far accendere una sigaretta, da un soggetto di origine straniera, vestito con femminili, veniva improvvisamente afferrato per i capelli e per il collo, subendo nel corso della colluttazione, la sottrazione del cellulare.

Dall’analisi delle denunce, tutte presentate alla Polizia di Stato e all’attenta visione dei filmati registrati dai sistemi di video-sorveglianza presenti nella zona e dalla versione dei racconti delle parti offese hanno permesso così di risalire all’indagato, un  ventisettenne di origini bulgare, peraltro già noto alle forze dell’ordine, in quanto già sottoposto a misura cautelare per altri reati

Il Giudice per le indagini preliminari, in conformità alla richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto nei confronti del soggetto inquisito, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, ordinanza eseguita dalla Squadra Mobile, mediante notifica presso la Casa Circondariale L. Bodenza di Enna, ove, in forza di precedente ordinanza, il medesimo si trovava già ristretto per altra causa.

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