Catania, minaccia e aggredisce la moglie, arrestato dalla Polizia di Stato

Si è rivolta alla Polizia di Stato perché terrorizzata dal marito in escandescenza. Gli agenti della squadra Volante hanno raccolto la richiesta di aiuto della donna, una 46enne polacca, giungendo immediatamente nell’abitazione, nel quartiere San Cristoforo.

Alla vista della Polizia, l’uomo, un 50enne catanese, con diversi precedenti, si è scagliato contro gli agenti, inveendo anche fisicamente al punto da far scaturire una colluttazione.
Solo dopo aver riportato la calma, i poliziotti sono riusciti a ricostruire quanto accaduto prima del loro arrivo, attraverso il racconto della donna che ha lanciato l’allarme, spiegando che il marito, dopo essere rientrato in casa, ha iniziato ad agitarsi e a minacciarla per poi aggredirla.

L’uomo si è pure procurato delle ferite alla mano, dopo aver sferrato dei pugni contro una finestra. A causa delle ferite riportate a seguito dell’aggressione, la donna è stata accompagnata in ambulanza al Pronto Soccorso per essere affidata alle necessarie cure dei sanitari.

Anche i poliziotti intervenuti, a causa della colluttazione con l’uomo, hanno fatto ricorso alle cure mediche.
L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni, nonché per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Pertanto, come disposto dal Pubblico Ministero di turno, è stato condotto in carcere, in attesa dell’udienza di convalida innanzi al GIP, tenutasi nei giorni scorsi, nella quale è stato convalidato l’arresto.

Messina, accusato di tentativo di omicidio

I fatti risalgono allo scorso mese di luglio quando l’indagato, sapendo che la ragazza avrebbe assistito ad uno spettacolo musicale in Piazza Duomo, la raggiungeva e, dapprima, l’afferrava per la gola, strattonandola, per poi condurla presso la propria abitazione, dove, dopo un tentativo di strangolamento, la spingeva pericolosamente oltre il davanzale del terrazzino, minacciandola di morte.

Peraltro, già in una precedente occasione, mentre la giovane si trovava a cena, ospite di un amico, l’indagato era riuscito ad introdursi in casa e, dopo averla accusata di intrattenere una relazione con quest’ultimo, aveva violentemente aggredito l’uomo.
Con il costante coordinamento dei Magistrati inquirenti, gli uomini della Sezione Reati contro la Persona della  Squadra Mobile hanno, quindi, acquisito molteplici dichiarazioni, ampiamente riscontrate dall’analisi dei messaggi e delle chat, mediante le quali è stata ricostruita una serie di condotte moleste poste in essere dall’uomo che, morbosamente attratto dalla vittima e non ricambiato, si sostanziavano in continui messaggi, pedinamenti, intrusioni nella vita privata e minacce rivolte anche agli amici della vittima.

L’indagato, inoltre, è chiamato a rispondere della grave aggressione dell’anziano padre e del fratello consumata dopo aver appreso che il genitore lo aveva denunciato per maltrattamenti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, curate in questo caso dai poliziotti della Volante, l’anziano, colpito ripetutamente con calci e pugni, avrebbe subito anch’egli un tentativo di strangolamento da parte del figlio,  nonostante l’intervento del fratello, anche lui colpito con calci e pugni.
Nel pomeriggio di ieri, all’esito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, gli investigatori della Squadra Mobile, con l’ausilio di operatori della Volante, hanno tratto in arresto un messinese ritenuto responsabile del tentato omicidio e degli atti persecutori ai danni di una giovane donna.

 

Catania, controlli a locali del centro: verbali per 6 mila euro

Multe per 6 mila euro sono state elevate dagli agenti del Commissariato “Centrale” che insieme al personale del Corpo forestale della Regione siciliana hanno controllato diversi esercizi commerciali del centro cittadino. In quattro locali sono state riscontrate irregolarità. Al centro dei controlli sono finiti, in particolare, esercizi dediti alla somministrazione di bevande alcoliche. Due gestori sono stati sanzionati per occupazione abusiva di suolo pubblico, dal momento che uno aveva occupato il doppio dello spazio regolarmente concesso e l’altro addirittura il triplo. In questi casi, è stata applicata la relativa sanzione del Codice della strada che prevede, in caso di reiterazione, la revoca della concessione dell’uso dello spazio pubblico.

In una delle aree occupate, uno dei titolari sanzionati ha collocato abusivamente una struttura in metallo e vetro, fissandola al manto stradale con alcuni bulloni. La struttura è stata sottoposta a sequestro dagli agenti. Nelle quattro attività commerciali controllate sono state rilevate pure gravi criticità relative alla tracciabilità degli alimenti. Nello specifico, è stata contestata la mancanza della certificazione di provenienza dei prodotti, a cominciare da quelli da forno per finire per finire con sciroppi e agrumi, destinati alla produzione di alimenti e cocktail e, poi, venduti ai clienti. Per queste irregolarità accertate sono state elevate sanzioni amministrative pari a 6 mila euro.

Biancavilla, dai domiciliari al carcere per un 34enne

Prima aveva effettuato dei furti in alcuni esercizi commerciali, subendo una condanna agli arresti domiciliari, poi, continuando ad avere una condotta normale, non conforme con quella della pena, ha avuto un’ aggravamento di quest’ultima. Inizialmente, si era reso colpevole di furti con il metodo della “spaccata”, compiuti con altri complici, ai danni di alcuni esercizi commerciali, poi, dopo averlo individuato e arrestato, gli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano l’hanno condannato per furto aggravato a 5 anni e 4 mesi da scontare ai domiciliari.

Ma l’uomo, un 34enne di Biancavilla, ha più volte violato gli obblighi previsti dalla misura, mantenendo una condotta incompatibile con il beneficio ottenuto di espiare la pena agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Nello specifico, il biancavillese era solito ricevere in casa persone non autorizzate e, cosa ancor più grave, era evaso dalla propria abitazione, per recarsi ad Adrano a casa dell’ex moglie, per minacciarla e insultarla. In quella circostanza, il 34enne è stato fermato grazie all’immediato intervento dei poliziotti del commissariato di Adrano. Infatti, il GIP ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e il conseguente trasferimento in carcere, dove il 34enne biancavillese sconterà la sua pena.

Catania, i controlli della Polizia Stradale

La settimana di ferragosto appena conclusasi ha visto impegnato il personale della Sezione Polizia Stradale in servizi di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale.

La scarsa propensione all’uso della cintura di sicurezza e la circolazione sulla corsia per la sosta di emergenza, hanno caratterizzato principalmente le violazioni accertate, seguite dalla mancanza del casco protettivoe dall’elevata velocità.

Nel solo fine settimana “sette” sono state le patenti di guida ritirate ai c.d. furbetti della corsia di emergenza che, in presenza di traffico intenso, incuranti dell’importanza di lasciare libera la predetta corsia, sfrecciano in barba a quanti rispettosi e consapevoli, aspettano pazientemente incolonnati. È questa  una violazione che può pesare molto sugli automobilisti essendo prevista una sanzione che va da 430 a 1731 euro, con sospensione della patente di guida  fino a  2 mesi, e decurtazione di ben 10 punti dalla patente. Nel ricordare che sempre alta è l’attenzione e la sensibilità che il personale della Sezione Polizia Stradale di Catania rivolge quotidianamente all’importante tematica della sicurezza stradale si invitano gli utenti della strada al rispetto delle regole per la salvaguardia della propria e altrui incolumità.

 

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