Caporalato, nasce a Catania il Polo sociale integrato contro lo sfruttamento dei lavoratori

L’obiettivo del Polo sociale integrato di Catania è quello di creare una rete diffusa di uffici di prossimità che garantiscano ai migranti, vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, l’accesso ai servizi e alle tutele previste dalla normativa vigente.

Lavoro, Sicilia patria dello sfruttamento: terza in Italia per tasso di irregolarità

Gli ultimi dati sono quelli Istat del 2021 e svelano numeri impressionanti. Nell’Isola si contano 242.500 lavoratori irregolari. La Sicilia terza per tasso di irregolarità con il 16% preceduta da Calabria (19,6%) e Campania (16,5%).

A scarseggiare sono soprattutto gli ispettori del lavoro: nel 2023  sono stati effettuati in Italia 252 controlli; in Sicilia, il numero di denunce è stato soltanto di 33.

Un aiuto concreto allo sfruttamento in ogni ambito lavorativo

E’ stato presentato ieri al dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Catania. «Il Polo – dice Nuccia Albano, assessore alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro – servirà per dare un aiuto concreto ai migranti che lavorano nella provincia di Catania e che vengono sfruttati. Non solo nel settore dell’agricoltura, ma in ogni ambito lavorativo. Dai diversi Poli che saranno creati nelle province dell’Isola partiranno tutte le azioni che saranno messe in campo nei prossimi anni».

Il Polo di Catania, gestito dall’associazione Penelope coordinamento solidarietà sociale, in associazione (Ats) con il centro Astalli Catania Odv, è, infatti, uno dei nove previsti su tutto il territorio siciliano, nati da un lavoro di co-progettazione tra la Regione Siciliana e gli enti del terzo settore nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. 2 che vede la Sicilia capofila del partenariato composto da Basilicata, Calabria, Campania e Puglia e da Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione.

Le sedi a Catania, Scordia e Adrano

Saranno tre le sedi di contatto: una nella città capoluogo, e due periferiche, nell’area calatina, a Scordia, e nella Piana di Catania, ad Adrano. Verranno organizzate delle task force operative che garantiranno l’emersione e l’identificazione formale della vittime, l’accompagnamento legale nei percorsi di denuncia e di regolarizzazione, l’attivazione di aiuti e doti personali a supporto della fase di emersione, l’accompagnamento all’accesso ai servizi sociali, sanitari, educativi e formativi; l’attivazione di programmi di protezione sociale, l’accompagnamento all’autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

L’iniziativa è realizzata in continuità con quanto già fatto durante la prima edizione del programma Su.Pr.Eme. Italia che ha ottenuto il riconoscimento come buona pratica nel corso della 21esima edizione della European Week of Regions and Cities, evento annuale dell’Unione Europea dedicato alle politiche di coesione, che si è tenuto a Bruxelles nell’ottobre del 2023.

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