Cantare in LIS per unire l’Italia: due calatine interpretano “Domani”, un inno di speranza per tutti, anche per la comunità Sorda
LIS. «Restiamo lontani oggi per abbracciarci più forte domani» queste le parole con cui Conte ha incitato gli italiani a rimanere in casa per contenere il contagio del coronavirus, da quel momento l’unica via di fuga dalle quattro pareti sono stati i social. Attraverso questo mezzo, dimostratosi indispensabile, cantanti di tutta Italia hanno abbracciato i propri fan che cantavano dai balconi.
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Lo stesso hanno cercato di fare Roberta Blancato e Giulia Calleri, grazie all’aiuto di Luca Sagone, traducendo in LIS (lingua dei segni italiana) una canzone scritta nel 2009, in un altro momento di grande difficoltà per l’Italia: Domani. « Sin da piccola ho sempre amato la danza e la recitazione e utilizzare le mie mani come mezzo per poter interpretare e trasmettere la musica anche a chi non può sentirla mi sembrava una buona causa per spendere del tempo durante la mia quarantena, così ho proposto a Giulia di unire le nostre idee e provare ad interpretare il testo di questa canzone piena di significati positivi e di speranza » così Roberta racconta da dove è nato il progetto.« In particolare,-aggiunge Giulia- questo progetto di cercare di interpretare una canzone in LIS nasce dall’influenza dello studio sulla poesia segnata che sia io che Roberta abbiamo intrapreso in questi anni di studio della LIS». Di fatti, questo progetto unisce le loro passioni ai loro studi effettuati prima in Sicilia presso la SDS di Mediazione linguistica e interculturale di Ragusa – università degli studi di Catania e poi a Venezia presso l’università Ca’ Foscari.
«Il messaggio che vogliamo dare è abbastanza chiaro: comunicare ai Sordi e agli udenti che la situazione che stiamo vivendo presto cambierà e che andrà tutto bene. E, soprattutto, il nostro obiettivo è quello di far conoscere l’importanza e il fascino della LIS anche agli udenti, approcciandoci a loro con una canzone molto famosa e includendo all’apprezzamento di essa anche le persone sorde (un po’ sulla scia di Ale e Nico di Italia’s got talent, nostri colleghi dell’università Ca’ Foscari e un po’ sulla scia dell’inclusione che è avvenuta quest’anno a Sanremo, dove alcuni interpreti hanno tradotto le canzoni in gara in LIS)». Queste parole di Giulia evidenziano la necessità di riconoscere ufficialmente e a livello nazionale l’importanza della lingua dei segni, per permettere alla comunità Sorda utilizzando la propria lingua.
In qualche minuto di video, montato in split screen, i tre siciliani riescono ad evidenziare l’importanza di rimanere a casa ma essere sempre uniti, cercando di non lasciare nessuno da solo: in pochi giorni hanno raggiunto le 13 mila visualizzazioni. Infine i movimenti armoniosi fatti dalle ragazze sono un modo per far comprendere agli italiani l’importanza e la bellezza di questa lingua e di quanto questa riesca a coinvolgere anche le persone non la conoscono. Dopo undici anni questa canzone cade a pennello per le persone che hanno bisogno di non sentirsi sole: una canzone ha portato una luce di speranza all’intera regione devastata, e oggi un video permette di unire intere regioni attraverso le parole segnate.