Gli studenti della classe 5B indirizzo classico dell’Istituto Superiore Secusio, coordinati dalla prof.ssa Mariella Cannizzo, hanno ricevuto il 1° premio per la sezione saggistica del concorso per le scuole secondarie di secondo grado civili e militari, bandito dal Forum Internazionale “Pace, Sicurezza e Prosperità”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!La terza edizione del concorso di saggistica e video, nell’anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario dell’Operazione Husky, ha proposto un tema molto ambizioso: l’informazione. La traccia ha voluto suggerire agli studenti di descrivere la disinformazione, la misinformazione o la propaganda nell’attuale ambiente informativo, evidenziando come questi fenomeni minaccino la pace mondiale ed invitando ad individuare le eventuali contromisure impiegate al giorno d’oggi.
Quest’anno la sede scelta per ospitare l’evento internazionale che conclude tre giornate ricche di iniziative commemorative, ma anche di momenti di studio e di ricerca sul tema della “Pace Positiva”, è stata la città di Piazza Armerina. Qui, nel pomeriggio di giorno 29 marzo, in una cornice colma di emozione, i nostri studenti, significativamente rappresentati dall’alunna Francesca Cosentino, hanno ricevuto il premio. La competizione ha conosciuto una vasta partecipazione a livello internazionale e l’elaborato è stato scelto tra quelli inviati dalle scuole di più di 50 paesi del mondo.
All’evento, oltre alla classe coinvolta, al Dirigente scolastico – Dott.ssa Concetta Mancuso – e ad un gruppo di docenti della classe, era presente una rappresentanza dell’indirizzo artistico dello stesso I.S. “ Secusio”, con in testa i Maestri d’arte, prof.ri Fabio Michele Gullè e Raffaele Adamo, e le studentesse Branciforti Elisa e Riso Eleonora che hanno realizzato ben 350 piatti di ceramica di pregio, utilizzati come doni da consegnare alle autorità e alle scuole militari e civili partecipanti all’iniziativa.
All’evento hanno preso parte importanti rappresentanti delle autorità militari: il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, il Comandante dell’Esercito in Sicilia, il Colonnello canadese Steve Gregory, Presidente della Fondazione “International Forum of Peace, Security & Prosperity” e il Tenente Colonnello Carlo Uberto Massimo, nonché folte rappresentanze di cadetti di scuole militari provenienti da molti paesi del mondo. Non sono mancate le autorità civili: il Sindaco della città, il Prefetto, in rappresentanza del Governo, e l’Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana della Regione, Dott. Francesco Paolo Scarpinato.
Il saggio, intitolato “Il pensiero critico come arma contro l’informazione che non forma”, ha voluto riflettere sull’informazione e sul carattere ambivalente che essa può assumere, soprattutto, nell’era digitale. I nuovi media garantiscono un facile accesso all’informazione e maggiore pluralismo, ma sfuggono spesso al controllo dell’autenticità delle notizie, meglio garantita dai vecchi media.
L’informazione è stata analizzata e concepita come arma strategica, capace di alterare la percezione di ciò che accade realmente, producendo effetti determinanti anche sui delicati equilibri della geopolitica internazionale. Gli studenti hanno evidenziato come le guerre in atto siano sempre più spesso “guerre ibride”. Definite anche “guerre di quarta generazione”, sono a “bassa intensità cinetica” perché il loro intento non è tanto (o solo) quello di colpire il nemico col “fuoco”, quanto quello di destabilizzarlo a livello economico, sociale, e soprattutto psicologico, attraverso la manipolazione della verità e la propaganda. Perciò, quelle che in tempo di pace sono semplici o innocue “bufale”, quando spirano venti di guerra rischiano di trasformarsi in eserciti di ben più pericolose fake news, costruite ad hoc con l’apporto sofisticato delle diverse discipline di cui si serve la guerra dell’informazione, e poi…moltiplicate, amplificate dai social e arruolate dagli Stati per combattere le loro battaglie.
Gli studenti si sono, quindi, soffermati sul fenomeno della “devianza mediatica” analizzandone le multiformi varianti. Di fronte ad uno scenario poco confortante, il loro auspicio e, insieme, richiamo è stato quello ad un giornalismo di pace, ossia ad assumere un nuovo paradigma informativo e comunicativo, dove ciascuno sia chiamato a svolgere un ruolo attivo di fact-checker. Un impegno importante, che consiste nell’esercizio del pensiero critico e che non può che nascere ed essere coltivato a Scuola, attraverso un’azione media-educativa forte e sistematica, realizzata anche sfruttando le peculiarità positive del mondo digitale. È in gioco una delle più importanti battaglie… quella per la Democrazia! Per mantenerla, tutelarla, ristabilirla serve il grande impegno di tutti in molteplici direzioni, anche in quello dell’informazione.
La conclusione del saggio è stata affidata dagli alunni del “Secusio” a questa riflessione: la Pace, la Sicurezza e la Prosperità sono il frutto dell’impegno concreto di uomini e di Stati. Non si tratta di utopie, ma di obiettivi reali, sebbene ambiziosi. È possibile pensarli come “costruzioni” sorrette dagli “Otto pilastri”, delineati da Johan Galtung, all’interno del vasto programma della Pace Positiva. Gli studenti hanno abbracciato idealmente il metodo ideato dal sociologo norvegese, che – accanto all’attuazione di politiche mirate e consapevoli – prevede il coinvolgimento di un numero quanto più ampio di persone che assumano il ruolo strategico di agenti consapevoli di “buona informazione” diventando così autentici partner della Pace!