Caltagirone, studenti partecipanti al Laboratorio di Giornalismo dell’I.S. Majorana-Arcoleo scrivono al personale sanitario: “Siete invincibili”
Riportiamo integralmente la lettera scritta dagli studenti partecipanti al Laboratorio di Giornalismo dell’I.S. Majorana-Arcoleo di Caltagirone.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Carissime/i, quando ci chiedono di immaginare i supereroi del nostro tempo, ci venite in mente tutti voi. Sui social leggiamo spesso delle vostre imprese eroiche nei nostri confronti. Una mascherina, un camice. Occhi stanchi, desiderosi di farcela. Guanti che non impediscono il contatto e il conforto.
Eroi, per caso, per scelta, per lavoro, poco importa, siete lì! Vi svegliate (spesso dormendo poco e non sempre a casa vostra) e varcate la soglia di un luogo da cui uscirete con i segni sul volto, in un mondo di volti distrutti, spaesati, arrabbiati, di voci impaurite. È un’apnea di attesa! Spingete verso la vita, vi arrendete (ma solo alla fine) di fronte alla morte. E la morte, se potesse, si inchinerebbe dinanzi a voi per ciò che avete fatto. Stringete nelle mani telefoni per permettere l’ultimo saluto, l’ultimo respiro dei pazienti è un macigno che opprime i vostri cuori, ma soprattutto è un atto di tenera pietà.
Siete eroi, ma anche semplici persone, perché dietro l’armatura si nascondono lacrime che piovono silenziose, occhi che sperano di rivedere presto le loro case e le loro famiglie. Dietro il guanto si nasconde la necessità di “battere un cinque”, di stringere una mano seppur a distanza. Dietro la mascherina si cela il bisogno di urlare “basta”, per esclamare “ce l’abbiamo fatta!”. Parole che a volte rimangono ferme nell’angolo più segreto, dove si formano i nodi in gola.
Siete semplicemente persone, ma straordinariamente eroi; impauriti come tutti, continuate a guardare in faccia l’intruso, questo virus che ha proprio l’aria di essere di una sfida. Ci costringe a non toccarci, a stare lontani gli uni dagli altri e, invece, voi siete anime vicine, unite, con sguardi di incoraggiamento verso il paziente che dicono: “Ce la farai, ce la faremo!” Quel TU diventa un NOI, quella solitudine diventa una battaglia comune.
“Andrà tutto bene” è la frase che più di ogni altra risuona in questo difficile periodo. Un messaggio di speranza che si diffonde mentre l’Italia ha trovato i suoi veri eroi del quotidiano, paladini che con grande coraggio e valore non vi tirate indietro, anche se lavorate spesso in condizioni di precarietà. Come in una guerra, in molti avete perso la vita o siete stati ad un passo dalla morte, ma la vostra resistenza è ciò che sarà in grado di scrivere la parola “fine” a questo triste capitolo della nostra storia, tenaci soldati in “camice bianco” in prima linea.
Sicuramente sarete stanchi, straziati, ma siamo qui per fare il tifo per voi: non mollate! Se vedete la paura negli occhi dei pazienti, quando in corsia sembra che vada tutto male, mentre piangete pensando ai vostri familiari che sono a casa ad aspettarvi, ricordate che non siete soli e che non lo sarete mai.
Sul web ricorre “#poivorrei” che raccoglie tutto quello che vorremmo rivivere o rifare dopo la quarantena. Ci siamo presi la libertà di farvene dono: – #poivorrei che tornaste a casa sereni dalle vostre famiglie; – #poivorrei che non doveste sostenere orari interminabili; – #poivorrei che non rischiaste la vita ogni istante. Del resto voi siete così, non pretendete niente di più in cambio, neanche un’onorificenza. Fate tutto silenziosamente, portate la luce in quei reparti dove regna l’oscurità e poi illumina pure le nostre case.
Non vogliamo dimenticare nessuno: medici, infermieri, farmacisti, OSS, soccorritori, barellieri, insomma tutto l’intero personale. A voi va la nostra profonda gratitudine e ammirazione. Siete l’esempio più chiaro e splendente della bellezza nell’essere umani: persone normali con vite normali e risorse modeste, disposte a sacrificare sé stesse per amore degli altri, a superare ogni difficoltà e a vivere rimanendo fedeli ai propri valori e principi. Non importa se è da poco che fate questo mestiere o da una vita; la vostra è una professione e una missione che ognuno di voi, dal cantuccio delle proprie vite ordinarie, svolge straordinariamente.
Ci chiedono di rimanere a casa ed esprimiamo spesso dissenso, a voi dicono di stare in prima linea e lottate contro tutto questo senza lamentele; siete l’esempio che tutti dovremmo seguire. Siete quel coraggio e quella speranza che ogni tanto perdiamo sotto il letto, dietro i mobili, dentro i cassetti, tra le pagine dei libri. Diciamo sul serio quando vi immaginiamo come i pilastri che sorreggono l’Italia intera!
Grazie ancora per tutti i sacrifici che state facendo, per la scelta coraggiosa che vivete, per lo sforzo e la fatica che mettete ogni giorno, affinché tutto torni alla normalità. Speriamo che queste parole possano davvero farvi arrivare al cuore un calore simile ad un bacio, una carezza e un abbraccio.
Noi non possiamo fare molto di concreto, se non stare a casa e svolgere bene i nostri doveri, ma ci impegniamo a studiare con passione per essere un giorno come voi!
Con affetto gli studenti dell’I.S. Majorana-Arcoleo di Caltagirone