Caltagirone, scomparsa Camilleri. Rizzo: “A noi calatini regalò il romanzo “Privo di titolo” un vero capolavoro d’ironia”

Oggi tutta la Sicilia è triste per la scomparsa di un maestro della letteratura, Andrea Camilleri.

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Camilleri non è soltanto il padre del commissario Montalbano ma è stato uno degli autori contemporanei più fertili ed innovativi della nostra lingua siciliana. E’ nella nostra meravigliosa regione che ha ambientato gran parte dei suoi numerosissimi romanzi. Altri diranno e scriveranno parole più profonde sulla sua opera e su ciò che ha significato per il nostro Paese, io lo voglio ricordare per il romanzo “Privo di titolo” un vero e proprio capolavoro d’ironia che prende le mosse dalla mia città, Caltagirone.

E’ il racconto di un imbroglio, di una beffa, di un prostrarsi alle megalomanie del  potente – Benito Mussolini – fino ad inventarsi una città immaginaria , Mussolinia, mai costruita ma che avrebbe dovuto sorgere con le sue lunghissime e possenti torri nel bosco Santo Pietro di Caltagirone. La posa della prima pietra, il 12 maggio del 1924, viene funestata da una serie di incidenti, tutti organizzati da nemici del regime, – il furto della bombetta di Mussolini e la sua sostituzione con un ridicolo cappello, i fischi dei caprai, la scomparsa della pergamena da incastonare nella prima pietra – che non facevano presagire nulla di buono…

Nel 1930 Mussolinia non era ancora stata costruita. Il duce era impaziente e per non deluderlo fu approntato un falso: moderna e maestosa nel fotomontaggio si profilava la città-giardino. Ma poi, anche qui, intervenne un anonimo: con un altrettanto abile fotomontaggio, pervenuto sulla scrivania di Mussolini a Roma, in cui addirittura veniva portato a Caltagirone il mare . Dietro la foto vi era scritto: «non solo Caltagirone ha la sua città satellite, la sua città-giardino, ma adesso anche il mare batte alle sue mura»

Il Duce ordinò al segretario del partito che tutti i gerarchi nell’arco di cinquanta chilometri intorno a Caltagirone «dovivano andarsela a pigliare in quel posto».

Il sarcasmo , l’ironia, la fervida fantasia di Andrea Camilleri rappresentano forse la più grande eredità che questo immenso scrittore lascia  alla sua amata Sicilia.

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