«Sono fiero della ragazza – ha dichiarato in una nota Armando Caravini, presidente dell’Arcigay di Catania – perché non solo ha deciso di metterci la faccia, denunciando pubblicamente l’accaduto e diventando esempio per tanti/e che oggi hanno paura, ma per aver affrontato una situazione difficile. Ha portato con sé l’orgoglio di essere ciò che si è, dichiarando esplicitamente “sono fiera di essere lesbica”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Questa ulteriore violenza – ha aggiunto il presidente di Arcigay Catania – ci fa comprendere quando sia indispensabile una legge contro l’omobitransfobia che a breve sarà discussa in Parlamento e ci auguriamo approvata in fretta per colpire e punire i vigliacchi omofobi che agiscono contro chi vuole essere ciò che si è e amarsi alla luce del sole. Siamo già in contatto con la ragazza per dare tutto il sostegno di cui ha bisogno mettendoci a sua disposizione».
Questo è quanto è stato dichiarato e riportato su La Sicilia in merito al possibile caso di omofobia accaduto a Caltagirone la sera del 7 luglio, quando due gruppi di ragazzi sono venuti anche alle mani dopo che, pare, la giovane è stata chiamata col suo nome ma al maschile, offesa che si ripeteva ormai da tempo e che chiaramente si riferisce ad una discriminazione circa il suo orientamento sessuale.