Caltagirone onora le vittime di Nassiriya: un ricordo che promuove i valori di pace e solidarietà

Oggi, 12 novembre, in occasione del 21esimo anniversario della strage di Nassiriya, la comunità di Caltagirone si è riunita per commemorare le vittime di quella tragica pagina di storia recente. L’iniziativa è stata promossa dalla sezione calatina dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC), presieduta da Antonio Rinaudo, in collaborazione con l’Avis, l’Unuci, il Rotary Club, la Croce Rossa, l’Anps e l’Anppe di Caltagirone, con il patrocinio del Comune e la partecipazione delle forze dell’ordine.

Durante la guerra in Iraq, tra il 2003 e il 2006, la missione italiana “Operazione Antica Babilonia” fu colpita da una serie di attentati, il più devastante dei quali avvenne proprio il 12 novembre 2003. In quell’attacco persero la vita 28 persone, di cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari e 2 civili), segnando profondamente la storia e il cuore del Paese.

Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!

La giornata commemorativa è iniziata con la Santa Messa nella Chiesa Madonna della Via, presieduta dal vescovo Calogero Peri. ”

Ha dichiarato il vescovo: –“Siamo grati – a chi ha lottato e sacrificato la propria vita per garantire un futuro migliore. Ma è triste vedere che, ancora oggi, non si riescano a trovare alternative alla guerra.”

L’ispettore regionale dell’ANC, Ezio Buzzi, ha poi ricordato l’importanza della memoria come “patrimonio prezioso per le nuove generazioni”.

In Piazza dei Caduti di Nassiriya, il sindaco Fabio Roccuzzo ha sottolineato come il ripudio della guerra sia un principio irrinunciabile sancito dalla Costituzione, affermando che la pace è “un valore intangibile da tramandare alle nuove generazioni e un impegno collettivo“.

 

La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro, compiuta dal sindaco e dal comandante della Compagnia dei Carabinieri di Caltagirone, Nastassija Magno, un gesto simbolico per onorare chi ha sacrificato la propria vita per la sicurezza e la libertà.

 

Condividi