Caltagirone, emozionante messaggio di speranza degli alunni delle terze della scuola media Alessio Narbone: “Caro Prof ti scrivo”
L’anno scolastico che si sta concludendo è stato sicuramente singolare, carico di emozioni contrastanti provate dagli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado. Un’esperienza che certamente non dimenticheranno.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!A tal proposito scriviamo delle classi terze della scuola media “Alessio Narbone” di Caltagirone, nel Calatino. Scriviamo per portare quello che i ragazzi stessi hanno descritto come un “messaggio di speranza”. E lo facciamo riportando un pezzo scritto dalla professoressa Concetta Pepe, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.
«Tempo di Coronavirus e tempo di Didattica a distanza per i nostri alunni che da due mesi circa vivono una fase della vita in cui l’isolamento è protagonista indiscusso delle giornate ed il contatto virtuale, tanto osteggiato in tempi non sospetti, diventa quasi un valore aggiunto. Ci si incontra in chat, come fossimo a scuola, ma non tanto e non solo per trasmettere contenuti quanto per creare relazioni positive, ragion per cui più che di DAD, ovvero di “didattica” intesa in modo tradizionale, occorrerebbe parlare di FAD ovvero “formazione” a distanza.
FAD: è proprio questo il nome della piattaforma della Scuola media Alessio Narbone, creata all’indomani dello scoppio di una pandemia rivelatasi tanto invisibile quanto devastante, contesto virtuale in cui ogni giorno incontriamo gli sguardi dei nostri ragazzi, alla ricerca di conferme, di alternative, di idee nuove che possano “riempire” ore interminabili di giornate fuori dal tempo e formare per l’appunto “adolescenti sempre più consapevoli”.
È accaduto così che, confrontando le strane sensazioni legate ad una nuova ed assolutamente inaspettata esperienza di vita e manifestando l’esigenza di esprimere con le parole e la musica lo stupore, la paura ma anche la speranza di superare ben presto questo momento difficile, è nata l’idea di scrivere un testo per musica sul Coronavirus. Gli alunni delle classi terze, sotto la guida mia e della prof.ssa Maria Granato hanno prodotto diversi elaborati pensati per essere adattati a note melodie preesistenti.
Una sana e divertente competizione ha impegnato i ragazzi che si sono cimentati nella stesura di testi veramente originali, legati a loro volta a scelte musicali assai variegate. Una volta selezionato il testo più significativo (scritto dagli alunni Caristia Sofia e Giovanni Riggio della classe terza F) e la melodia più pertinente (la base della canzone “Caro amico ti scrivo”), si è pensato di produrre un video, un po’ sulla scia di quanto postato sulle diverse piattaforme social e sui “media”, ma con alcune significative novità: intanto il coinvolgimento di alcuni docenti che si sono messi in gioco con entusiasmo trasformandosi in provetti canterini.
E poi ancora, l’intervento di un’esperta Lis (Francesca Mingiardi – esperta nel linguaggio dei segni), per volgere lo sguardo ai meno fortunati come è oramai consuetudine nella nostra scuola, particolarmente attenta al mondo della “diversità” fonte di arricchimento senza paragoni per ognuno dei nostri alunni così come per noi docenti.
I colleghi di Arte, i proff. Gerbino Attilio e Carrera Serena hanno curato la parte grafica del progetto, seguendo i ragazzi impegnati nella realizzazione di immagini legate al testo della canzone.
Infine l’intervento essenziale dell’esperto digitale, il prof. Tornatore Sergio, che trasformandosi in un vero e proprio videomaker ha montato suoni e video, realizzando un prodotto multimediale molto apprezzato.
È un percorso che ha voluto in modo un po’ diverso, apparentemente più leggero, dare voce ad un messaggio di speranza dei nostri ragazzi i quali, fiduciosi in un tempo migliore, si preparano con spirito di grande responsabilità: “È questa la novità!”».
Professoressa, per lei e per i suoi colleghi cosa sta rappresentando la didattica a distanza, emotivamente parlando?
«Un periodo complesso che sta vivendo il mondo della scuola in questa fase di lockdown da Coronavirus. L’isolamento forzato non ha certo reso le cose più semplici sebbene la tecnologia ci abbia dato una grossa mano, non solo e non tanto a proseguire nella programmazione didattica quanto a definire una “nuova modalità di relazione” a distanza per l’appunto. Le piattaforme online ci hanno dato modo di aprire le nostre case ai discenti, il cuore lo era già, ci hanno portato a cercare tra i sorrisi malinconici dei ragazzi i segni di una speranza condivisa, tra i loro sguardi la richiesta di relazione umana alternativa ma necessaria, prioritaria ad ogni didattica dei contenuti fine a sé stessa».
Lei ed i suoi colleghi sentite vicini i ragazzi?
«Sin dal primo momento tutti i colleghi, con l’indispensabile supporto del nostro dirigente, il prof. Franco Pignataro, si sono spesi nella organizzazione di una nuova idea di “Formazione a Distanza” che ha coinvolto in un toto gli alunni della scuola, di ogni ordine e grado, creando le premesse per la realizzazione di numerose attività particolarmente coinvolgenti per gli alunni. Una serie di appuntamenti in chat con personalità del mondo della Scienza, della Musica, dello Sport, della Letteratura e dell’Arte hanno creato un forte entusiasmo tra i discenti e noi docenti, ed un arricchimento personale di grande valore per tutti. Una unità di intenti che ha dato grandi soddisfazioni e di cui il nostro dirigente è particolarmente fiero».
Certamente è una grande lezione per gli studenti e anche per voi. Ci parli di come state affrontando questa particolare lezione, ci parli dell’iniziativa, di come è stata portata avanti e quale risultato avete raggiunto al di là della performance che abbiamo visto nel video (e di cui vi facciamo i complimenti).
«La nostra piattaforma FAD (Formazione a Distanza, ndr) messa a punto all’indomani dello scoppio della pandemia, ha rappresentato per mesi lo spazio virtuale di significativi incontri durante i quali sono spesso emerse le paure, lo smarrimento, lo stupore dei nostri giovani allievi di fronte ad un avvenimento a dir poco straordinario.
È accaduto così che, tra una videoconferenza, così sono stati denominati gli incontri quotidiani in chat, e l’altra, è nata l’esigenza di esprimere il desiderio di superare ben presto questo momento difficile attraverso un testo per musica».
Da qui, il percorso che vi ha portato al pezzo “Caro Prof ti scrivo”.
«Esattamente, un video che ha ottenuto parecchi consensi ma che soprattutto ha avuto una ricaduta positiva tra i nostri ragazzi, pronti ad affrontare tempi migliori… “È questa è la novità!”.