Ho avuto l’opportunità di trascorrere qualche ora con uno dei giovani rappresentanti, nonché presidente della nuova associazione “Kalta Street Eagles” Giacomo Coletta, Calatino classe ’94, al quale tra una chiacchierata ed un’altra ha dato luce a quelli che sono stati i sentimenti durante tutto il percorso trascorso e alle avversità affrontate.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Giacomo, raccontami della vostra esperienza al pattinodromo e come si è evoluta la storia, con i pro e i contro che avete dovuto attraversare lungo il tragitto. “La nostra esperienza, con le vicende legate al pattinodromo di Caltagirone, in via Balatazze, e allo sport dello skate, inizia nel 2012 quando assieme ad altri ragazzi, skaters e non, abbiamo cominciato a frequentare questo luogo. Ci sono stati altri ragazzi di generazioni passate che hanno provato negli anni a far rinascere la pista, come loro anche noi 8 anni fa spinti dalla passione dello skate abbiamo ripulito la zona del pattinodromo, utilizzando decespugliatori, scope, sacchi dell’immondizia e abbiamo reso accessibile un luogo che per molti anni è stato abbandonato. In quei giorni la notizia attirò i giornali locali, siamo stati intervistati io, Giacomo Coletta ed Vincenzo Barrano. Nonostante il nostro impegno sociale assieme ad una cinquantina di ragazzi e la voglia di ottenere dei risultati concreti, il giorno dell’intervista trovammo i cancelli chiusi da un catenaccio, non fu opera del Comune in quanto l’assessore alle politiche giovanili di quell’anno (2013) confermò di non esserne a conoscenza.
Da lì il fomento e la voglia di partecipazione fecero riunire più persone di tutte le età, i ragazzi che negli prima della nostra adolescenza avevano già frequentato quel luogo si impegnarono per costruire delle rampe mobili in modo da poterle portare li. Dopo qualche mese, l’estate finì e quel luogo tanto frequentato stava tornando ad essere abbandonato. Ricordo un giorno, nel quale andammo alla pista a fine estate, in cui trovammo un cassonetto realizzato da noi distrutto e tutto il vetro lungo la pista… Da li ci demoralizzammo un po’, ma nonostante ripulimmo tutto e denunciammo i fatti con delle foto su Facebook”.
Com’è nata e chi ha creato la pagina social su Facebook “Skaters Caltagirone”?
“Fu Giacomo Barrano, classe 91, che decise di creare una pagina FB per riunire gli skaters del calatino, la chiamò Skaters Caltagirone. Tramite questa, negli anni siamo riusciti a creare una continuità tenendo aggiornato il pubblico sulle vicende. Insomma in quegli anni, sia per motivi anagrafici sia per questioni personali di impegni lavorativi e di studio, non riuscimmo ad accordarci per fondare un’associazione. Negli anni che vanno dal 2012 al 2020 la pista è stata sempre frequentata da skaters, in via eccezionale e non legale. Insomma in tutti questi anni non è stata mai fatta qualcosa per salvare questo luogo dall’abbandono, dal degrado, da gente malintenzionata”.
Cosa è cambiato oggi, dopo tutti questi anni passati tra voglia di creare e sfiducia di risposte dai superiori? Cosa state cercando di creare?
“Oggi (giugno 2020) come tutte le estati ci siamo ritrovati i soliti ad andare alla pista (unico luogo della città adibito agli sport rotellistici) e trovandoci a parlare di tutte queste vicende abbiamo deciso di dare voce a questi giovani praticanti lo skateboarding fondando un ASD denominata “Kalta Street Eagles”, presidente io, Giacomo Coletta, vicepresidente Vincenzo Barrano, Segretario Francesco Paolo Sortino e consigliere Giosuè Alberghina”.
Perché questo nome? E perché questa tipologia di logo?
“Il nome che abbiamo scelto utilizza la parola Kalta, diminutivo di Caltagirone, Street luogo dove si sviluppano le culture giovanili tra cui anche quella dello skate, e infine Eagles che sta per Aquile, simbolo della nostra città. Il logo che abbiamo scelto è uno skate visto dall’alto con delle ali, in riferimento all’aquila. Le finalità di questa associazione sono quelle di dare voce agli skaters calatini e di collaborare con le istituzioni in modo da trovare delle vie per ottenere uno spazio gestito dove praticare lo skateboarding. L’associazione ha lo scopo di promuovere lo sport, le culture giovanili, l’aggregazione e la partecipazione attiva come cittadini di Caltagirone, l’organizzazione di eventi sportivi e/o musicali e tutte quelle attività che promuovono la legalità e i valori costituzionali”.
Parlami in breve del nuovo progetto Skatepark
“Parlando con un mio caro amico, anche lui skater e attivista della battaglia sociale legata al pattinodromo, ci è venuto in mente di progettare uno skatepark in quello che è il Pattinodromo. Kevin Rizzo, classe ’94 studente dell’università degli studi La Sapienza, facoltà di Architettura, ha realizzato un’idea progettuale che rivalorizza il Pattinodromo e lo rende usufruibile per gli sport rotellistici acrobatici. Il progetto prevede 9 strutture in cemento, di vari livelli di difficoltà per imparare ad andare sullo skate e non solo a persone di tutte le età, collocate nello spazio rettangolare all’interno del velodromo. Il progetto è stato messo a disposizione del Comune di Caltagirone per l’eventuale realizzazione. Ci auguriamo che se ne prenda atto e che si faccia il possibile per realizzarlo, solo così questo luogo tanto amato dagli skaters potrà diventare un luogo vivo. Un progetto simile è stato realizzato nel comune di Ragusa da dei ragazzi come noi, quello che ne è uscito fuori è una meraviglia, da considerare che è lo skatepark più grande in Sicilia. Infatti non solo questo progetto se realizzato sarà una botta vitale per i giovani calatini, ma promuoverà anche il turismo sportivo e giovanile, diventando un luogo prestigioso grazie a queste strutture. Abbiamo già in mente un progetto per il futuro bando per la gestione. Sono molte le idee che si possono concretizzare, essendo un’associazione apriamo le braccia a chiunque sia interessato a partecipare e contribuire attivamente”.