Intervista al sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo e all’assessore alla cultura Claudio Lomonaco.
Il fercolo di San Giacomo, patrono di Caltagirone, è tornato a splendere dopo otto mesi di meticoloso restauro. Abbiamo intervistato il sindaco Fabio Roccuzzo e l’assessore alla cultura Claudio Lo Monaco per conoscere i dettagli di questo straordinario intervento.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Sindaco Roccuzzo: Questo restauro non è solo un recupero artistico, ma un ponte tra passato e futuro. Il fercolo di San Giacomo è stato ammirato da generazioni di caltagironesi negli ultimi cinque secoli. Pensiamo a quanti occhi dei nostri avi ne hanno ammirato le fattezze. È nostro dovere custodire questa tradizione e consegnarla alle future generazioni, per non perdere l’identità e la cultura delle nostre radici.
Domanda: Sindaco, può raccontarci come è iniziato questo progetto di restauro?
Sindaco Roccuzzo: Tutto è cominciato il 18 febbraio 2023. Il fercolo, un’opera lignea policroma dorata e argentata del ‘500, era conservato all’ultimo piano del carcere borbonico. La Regione Siciliana ha stanziato un finanziamento di 64.000 euro per il restauro, sotto la direzione della Soprintendenza Beni Culturali Ambientali di Catania.
D: Quali erano le condizioni iniziali del fercolo?
Sindaco Roccuzzo: L’opera versava in condizioni precarie. La lamina d’argento delle sculture era molto distaccata in numerosi punti, mentre quella della volta presentava deformazioni e ossidazione diffusa. È stato necessario un intervento complesso per riportarla il più possibile all’originale fattezza.
Assessore Lomonaco: Con questo progetto, Caltagirone inaugura una nuova modalità di fruizione dei beni culturali. Il laboratorio di restauro a vista ha permesso a studenti, cittadini e visitatori di ‘entrare’ nel passato e proiettarsi nel futuro. È un esempio di come la cultura possa essere viva e accessibile a tutti.
D: Assessore, può descriverci come si è svolto il processo di restauro?
Assessore Lomonaco: Il restauro è stato un vero e proprio viaggio nel tempo. Abbiamo iniziato con lo smontaggio accurato di tutte le componenti, catalogando ogni elemento. Il lavoro si è svolto principalmente nel salone Silvio Milazzo del palazzo municipale, trasformato in un laboratorio a vista. Qui, restauratori altamente qualificati hanno lavorato su ogni dettaglio, dalla pulitura delle lamine d’argento al consolidamento delle parti lignee.
D: Ci sono state delle scoperte inaspettate durante il restauro?
Assessore Lomonaco: Assolutamente sì. Il fercolo si è rivelato come un libro antico, ricco di informazioni e notizie inaspettate. Ogni fase del restauro ha svelato nuovi dettagli sulla sua storia e sulla maestria degli artigiani che lo crearono.
D: Qual è stato il momento più emozionante del processo?
Sindaco Roccuzzo: Senza dubbio la fase finale di ricomposizione. Vedere il fercolo riprendere la sua forma originale, con gli angeli, la volta e tutti gli elementi tornati al loro splendore, è stato davvero toccante. È un momento che rimarrà nella storia della nostra città.
D: Quale messaggio vorreste trasmettere ai caltagironesi e ai visitatori che vedranno il fercolo restaurato?
Sindaco Roccuzzo: Vorrei che tutti comprendessero il valore di quest’opera, non solo come oggetto d’arte, ma come testimonianza della nostra storia e della nostra fede. Il fercolo di San Giacomo è un tesoro che appartiene a tutti noi e che ora, rinnovato nella sua bellezza, può continuare a stupire e ispirare per molti altri secoli a venire.
Assessore Lomonaco: Questo restauro non è solo un trionfo artistico, ma anche un esempio straordinario di collaborazione e dedizione. Vorrei esprimere la nostra più profonda gratitudine alla Soprintendenza Beni Culturali Ambientali di Catania per la loro preziosa direzione e supervisione durante tutto il processo di restauro. Il loro contributo è stato fondamentale per garantire che ogni aspetto del lavoro rispettasse i più alti standard di conservazione e restauro.
Desidero inoltre esprimere il più sentito ringraziamento all’impresa esecutrice, il Consorzio Pragma, per il loro impeccabile lavoro. Un plauso particolare va allo staff guidato dal dottor Davide Rigaglia, brillantemente coadiuvato dalla dottoressa Maria Labriola e dalla dottoressa Giulia Barella.
Ma soprattutto, voglio rivolgere un ringraziamento speciale a tutte le restauratrici che hanno messo la loro passione e competenza in questo progetto: Arianna, Stefania, Antonella, Donatella, Rita e Gloria. Il loro impegno e la loro dedizione hanno letteralmente ridato vita a questo prezioso pezzo della nostra storia.
Il restauro del fercolo di San Giacomo è stato un vero lavoro di squadra. Ognuno di questi professionisti ha contribuito non solo a preservare un’opera d’arte, ma anche a rafforzare il legame tra la nostra comunità e le sue radici storiche e culturali. Con questo progetto, Caltagirone ha dimostrato come la cura del nostro patrimonio possa essere un’esperienza condivisa e formativa per tutti i cittadini.
Il fercolo restaurato è ora esposto nella sala Silvio Milazzo, ai locali piano terra del palazzo di città di Caltagirone, dove dal 23 luglio è aperto ai visitatori, pronto per un nuovo abbraccio con la comunità calatina e per tornare a stupire, pur dopo 5 secoli, chiunque venga a trovarsi al suo cospetto.